BELLINZONA – Come sarà il clima a marzo in Ticino? Temperature alte come mai dal 1864.
IL CLIMA IN TICINO
Con un’anomalia di +1,7 °C rispetto alla norma 1991-2020, a sud delle Alpi la temperatura media di marzo sarà la decima più elevata dall’inizio delle misure nel 1864. Già a gennaio la temperatura è risultata particolarmente mite in montagna, dove lo scarto dalla norma ha localmente superato i +2,0 °C. A Lugano, con uno scarto di +1,4 °C, è risultato il quinto gennaio più mite dall’inizio delle misure nel 1864; a Locarno Monti, con una deviazione di +1,7 °C, il quarto più mite dal 1901. I primi dieci giorni di gennaio hanno visto temperature di poco superiori alla norma. In seguito, fino al giorno 22, le temperature si sono mantenute per lo più al di sotto della norma, per poi salire a valori abbondantemente superiori fino alla fine del mese. In quest’ultimo periodo, il tempo è stato influenzato da una zona di alta pressione di origine subtropicale che ha sospinto verso la regione alpina una massa d’aria molto mite per il periodo. Considerando le temperature massime giornaliere, con una media di 14,7 °C, la settimana fra il 22 e il 28 gennaio è risultata la terza più mite mai registrata a Locarno Monti nel mese di gennaio dall’inizio delle misure nel 1935.
IL VENTO
Negli ultimi giorni del mese, anche grazie all’effetto favonico, sono state registrate temperature miti degne di nota: 21,6 °C a Magadino/Cadenazzo, il secondo valore più elevato per gennaio dall’inizio delle misure, e 16,4 °C a Piotta, il valore più elevato per gennaio. In entrambe queste località l’inizio delle misure risale al 1959. In gennaio le precipitazioni sono state inferiori alla norma 1991-2020 nella maggior parte del cantone. La norma è stata superata solamente a Cimetta, dove è stato misurato un totale mensile di 52,5 mm, pari al 107% della norma. Altrove sono cadute dal 70% all’80% delle precipitazioni normalmente attese in gennaio, con valori anche inferiori fra l’Alta Leventina e l’Alta Valle Maggia. Abbondanti precipitazioni sono cadute il 5 gennaio e nella prima parte della notte sul 6 gennaio, quando il versante sudalpino è stato interessato da una situazione di sbarramento. Gli accumuli maggiori sono stati registrati sul Ticino centrale, dove sono caduti fino a 40-50 millimetri.