BERNA – Analisi OCSE sulla politica economica della Svizzera: sì all’apertura economica, no alla politica industriale.
PER L’OCSE SÌ ALL’APETTURA ECONOMICA
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha pubblicato il rapporto sulla politica economica della Svizzera, in cui raccomanda al nostro Paese di espandere ulteriormente le relazioni commerciali per rafforzare la resilienza economica. Inoltre sottolinea che per contrastare le tensioni geopolitiche e l’aumento del protezionismo vanno ulteriormente diversificate le catene di approvvigionamento, mentre è opportuno evitare onerose iniziative di politica industriale. L’OCSE osserva che la Svizzera ha affrontato bene le recenti crisi, come la pandemia e il forte aumento dei prezzi dell’energia a seguito dell’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina, e che l’economia ha dimostrato la propria resilienza. Per quanto riguarda in generale la gestione delle crisi, l’OCSE elogia in particolare l’attuale sistema di approvvigionamento economico del Paese, che si basa sulla responsabilità delle imprese e prevede l’intervento dello Stato solo su base sussidiaria e per i beni di importanza vitale. Raccomanda dunque alla Svizzera di mantenere questo sistema ben collaudato.
SULLA POPOLAZIONE
Tuttavia, nel rapporto viene sottolineato che la Svizzera ha diverse questioni spinose da affrontare, tra cui le tensioni geopolitiche attuali, una situazione finanziaria poco rosea, l’invecchiamento della popolazione, la necessità di aumentare la produttività, il cambiamento climatico e la carenza di personale qualificato. Per aumentare la resilienza economica e la produttività, l’OCSE raccomanda di puntare su una maggiore apertura economica verso l’estero e di evitare iniziative di politica industriale, così come di rafforzare la concorrenza interna e di ridurre ulteriormente l’onere amministrativo delle imprese.














