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venerdì 14 Novembre 2025
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MUSICA A LUGANO

La Divisione Cultura della Città ha reso pubblica l’analisi dei dati raccolti tramite il questionario sottoposto agli operatori culturali attivi nell’ambito delle musiche attuali. Dal 2021 la Divisione cultura ha avviato una campagna di indagini conoscitive sistematiche sui settori che compongono il panorama culturale luganese, al fine di definire le proprie attività sulla base delle effettive esigenze dei singoli settori interessati dalla sua azione. Lo sviluppo di questo secondo studio ha come obiettivo quello di comprendere nel dettaglio le reali dimensioni e le caratteristiche di un settore particolarmente dinamico come quello delle musiche attuali, anche alla luce dei diversi progetti in corso in campo musicale. La diffusione del questionario presso gli operatori di settore è stata effettuata in occasione de La Straordinaria – Tour vagabonde ed è stata possibile anche grazie alla collaborazione con la sezione territoriale dell’Associazione Svizzera di Musica SONART, ovvero la più grande associazione professionale delle musiciste e dei musicisti indipendenti che svolgono la propria attività nel paese. I dati emersi dallo studio sono di particolare interesse. Il campione di rispondenti (composto da 123 individui, pari a circa il 60% della popolazione potenziale) è costituto da 68.3% di uomini, 29.3% di donne e 2.4% di non-binari.

I GRUPPI

Dai dati appare come il settore sia composto in maggioranza da operatori piuttosto giovani, con una media d’età dei rispondenti di 35 anni (il 56.9% di chi ha risposto è di età inferiore ai 35 anni mentre il 27.6% è tra i 36 e i 45 anni). In relazione al livello di professionismo dei rispondenti – relativamente alle competenze musicali degli operatori – le risposte sono state le seguenti: il 39.8% è rappresentato da professionisti, il 33% da semi-professionisti e il 27.2% da amatori. Si può inoltre osservare come una parte di chi si è dichiarato professionista o semi-professionista non ha per forza una formazione tradizionale in ambito musicale, infatti tra i professionisti il 41% dichiara di essere autodidatta e tra i semi-professionisti tale percentuale sale al 62%. La pratica delle musiche attuali si rivela quindi meno legata a una formazione musicale “tradizionale”. Dalla ricerca risulta che un’attività esclusiva nell’ambito delle musiche attuali è rara: quasi il 70% di chi ha risposto al questionario ha, infatti, un’altra attività lavorativa. Le attività professionali dei rispondenti sono multiple e sfaccettate, una stessa persona può essere attiva sia come indipendente, dipendente di una Sagl o di un ente pubblico oltre che membro attivo di un’associazione non profit, ma di queste attività probabilmente soltanto una è legata direttamente alla musica. È quindi molto difficile circoscrivere il settore e farlo rientrare in modelli professionali “standard”.

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