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sabato 22 Novembre 2025
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Fiat: i 125 anni dell’azienda non più italiana che ha messo le ruote al Paese abbracciando sempre il potere

LA FIAT COMPIE 125 ANNI

TORINO (ITALIA) – Giovanni Agnelli l’11 luglio del 1899 fondò a Torino la “Fabbrica Italiana Automobili Torino”.  Un successo che supera ogni forma di sogno e desiderio tra modelli iconici e dimenticati, successi e insuccessi, alti e bassi che solo le grandi dinastie, comprese quelle dell’automobile, sanno regalare alla storia. La storia produttiva della FIAT comincia, in realtà, nel nuovo Secolo: in un 1900 tondo tondo dove la prima vettura denominata 3 ½ HP esce dagli stabilimenti di Corso Dante a Torino. In prima istanza sono solo 150 gli operai specializzati a prendere parte alle operazioni di costruzione dei primi ventiquattro autoveicoli. Nel 1902 nella storia di FIAT entra anche l’arrembante Vincenzo Lancia che, a bordo di una FIAT, vinse la “Torino Sassi – Superga”, prima competizione in cui il marchio sabaudo si consacra come vincitrice. La notorietà del marchio pian piano si espande e anche la gamma prodotti subisce la stessa sorte: oltre alle autovetture la produzione si diversifica anche in altre linee produttive come veicoli commerciali, tram, autocarri e motori marini; con un numero di impiegati che ormai s’attesta intorno ai 2500 dipendenti. Nel 1908 arriva poi un nuovo modello di automobile: la Tipo 1, destinata a diventare il primo taxi di FIAT. Poi il Lingotto, la progettazione inizia nel 1915.

IL BOOM E L’ADDIO ALL’ITALIA

Nel secondo dopoguerra, lo stabilimento di Mirafiori, che era stato inaugurato poco prima dello scoppio del conflitto riprese a marce forzate la produzione che negli ultimi anni era nettamente calata. Con la morte di Giovanni Agnelli, la guida del marchio passò a Vittorio Valletta, artefice del grande boom della FIAT del dopoguerra, che trasformò l’azienda torinese in uno dei più importanti costruttori al mondo di automobili. Il primo modello davvero nuovo, e che non fosse un’evoluzione di vetture già esistenti, arrivò nel 1950. Era la FIAT 1400 che andava a sostituire l’ormai vetusta 1500 a sei cilindri. Seguirono poi una serie di vetture piuttosto inusuali e decisamente avanguardiste come la fuoristrada “Campagnola” del 1951 e la “8V” del 1952. Ma anche tradizionali e di successo come la 1100 del 1953. Oggi il marchio è della Stellantis, una holding multinazionale con sede nei Paesi Bassi, produttrice di autoveicoli. Nata dalla fusione tra i gruppi Fiat Chrysler Automobiles e PSA, la società ha sede legale ad Amsterdam, sede operativa a Hoofddorp e controlla quattordici marchi automobilistici: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram Trucks e Vauxhall. Il gruppo ha siti produttivi, di proprietà o in joint venture, in ventinove Paesi situati tra Europa, America, Africa e Asia. Nel 2022 è risultato il 29º gruppo al mondo per fatturato nella Fortune Global 500.

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