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Thomas Schütte, artista e scultore tedesco trae spunto dall’arte statuaria classica

I MODELLI D’ARTE DI THOMAS SCHÜTTE

ARTE – Thomas Schütte, artista e scultore tedesco, fu allievo di Gerhard Richter, famoso pittore, il cui lavoro e pensiero lo influenzeranno molto. È considerato uno dei principali iniziatori della nuova scultura tedesca, a partire dagli anni ’80. La ricerca artistica di Schütte spazia dall’architettura alla decorazione, dall’installazione al disegno, alle sculture e alle opere pubbliche. Perlopiù conosciuto come scultore, i suoi inizi vedono opere pittoriche influenzate dall’insegnamento di Gerhard Richter di cui è stato allievo. Schütte rivolge poi la propria attenzione ai modelli architettonici, da vedere più come costruzioni concettuali che come progetti di edifici funzionali. Fa eccezione, negli anni recenti, la realizzazione da parte dell’artista della Skulpturenhalle, museo personale realizzato a partire da un suo modello dove ospita mostre di artisti contemporanei. Sin dagli anni Ottanta e Novanta la figura umana e il suo potenziale espressivo acquistano per Schütte una valenza sempre maggiore. Figure e ritratti sono creati in materiali differenti, dal vetro al bronzo, all’alluminio, alla ceramica, che prendono forma in sculture sia di piccole dimensioni che monumentali.

LA TRASFORMAZIONE

L’interesse dell’artista per la tradizione e per la trasformazione diventa fonte costante d’ispirazione, mai convenzionale, e trae spesso spunto dall’arte statuaria classica occidentale, in particolare quella romana antica. Nel 1985 la sua prima commissione pubblica è stata Tisch mit 12 Stühlen, per la città di Amburgo: si tratta di un memoriale dedicato ai componenti della Resistenza tedesca condannati a morte dai nazisti nel 1944, inaugurato nel 1987. Poi la sua prima mostra personale in un museo: Haus Lange di Krefeld e la mostra a New York alla Marian Goodman Gallery, dove ha presentato il progetto Big Buildings. Ha partecipato a documenta IX di Kessel dove ha presentato Die Fremden, un gruppo scultoreo in ceramica smaltata a grandezza naturale, sistemato sul portico del Palazzo rosso, di fianco al Fridericianum. Ha realizzato delle statuette, intitolate United Enemies, utilizzando la pasta modellabile Fimo, le ha vestite con vari tessuti e le ha legate a coppie con una corda; ha poi fotografato ogni coppia illuminata da un riflettore su uno sfondo nero, ha ritagliato e ingrandito le immagini per realizzarne delle stampe. Il Museo d’arte contemporanea di Chicago gli ha commissionato Ganz Grosse Geister (Big Spirit XL), tre grandi statue in alluminio smaltato, che l’anno successivo sono state sistemate sul terrazzo del museo. La sua partecipazione alla 51ª Biennale Arte di Venezia rappresenta un momento culminante della sua carriera, con l’assegnazione del Leone d’oro come miglior artista dell’esposizione.

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