PROSPETTIVE SUL 2025: COSA SUCCEDERÀ DOPO LA PERFORMANCE DEI “GRAND-CRU”
ECONOMIA – Mentre entriamo nelle ultime settimane del 2024 e supponendo che nulla faccia deragliare il “quadro”, va da sè che è stata un’annata particolarmente positiva per i mercati azionari statunitensi, con l’S&P500 in rialzo di ben il 26,5%: l’eccezionalismo statunitense in tutte le sue sfaccettature è stato confermato in termini assoluti e relativi dai mercati azionari! Non più tardi di due anni fa, la visione consensuale delle prospettive statunitensi si è evoluta da un’imminente recessione statunitense (2023), a una tiepida crescita degli utili con un atterraggio morbido e traballante (2024), fino a previsioni di utili a due cifre e nessun atterraggio.
I RIBASSISTI
Spiegano da Decalia: “Persino noti strateghi ribassisti come Mike Wilson (Morgan Stanley) e Dubravko Lakos (JPM) hanno gettato la spugna e previsto un rialzo dell’S&P500 nel giro di un anno… il che ci rende leggermente più riservati, in tutta onestà, poiché preferiamo avere una convinzione elevata (positiva) a fronte di un consenso più neutrale/negativo, come nel 2023 e nel 2024. Se a ciò si aggiunge una certa anticipazione delle performance azionarie (statunitensi) nel 2024, dovuta ai benefici percepiti della Trumponomics 2.0 (di cui si dirà più avanti) e ai multipli statunitensi relativamente elevati, le prospettive per il 2025 risultano più contenute“.