IL BACÀN: RINASCE PIÙ FORTE DI PRIMA L’ISOLA CHE AVEVA STREGATO GENERAZIONI DI VENEZIANI
VENEZIA (ITALIA) – C’era una volta un’isola segreta, un’oasi di pace incastonata nella laguna di Venezia, un luogo dove il tempo sembrava fermarsi. Il Bacàn, così chiamata dai veneziani, era una sottile striscia di terra tra Sant’Erasmo e il Lido, un rifugio estivo dove lasciarsi alle spalle il caos della città e godere della natura incontaminata. Ma la sua esistenza era precaria: le maree e i venti invernali la minacciavano costantemente, riducendola a un ricordo. Eppure, contro ogni previsione, il Bacàn è tornato a mostrarsi in tutta la sua bellezza. Grazie al Mose, il sistema di barriere mobili costruito per proteggere Venezia dalle maree eccezionali, l’isola è rinata, più forte e più grande di prima.
CON IL MOSE
“È un vero e proprio miracolo ingegneristico“, afferma Giovanni Cecconi, ingegnere idraulico con decenni di esperienza nel progetto Mose. “Quello che un tempo era solo un accumulo di sabbia, ora è un’isola rigogliosa, lunga 260 metri e larga dieci. Sembra una cresta punk in mezzo alla laguna, con i suoi ciuffi di piante alofile e tamerici“. La rinascita del Bacàn è un simbolo di speranza e resilienza, non solo per Venezia ma per tutto il pianeta. In un’epoca di cambiamenti climatici e di crescente instabilità ambientale, questa piccola isola ci ricorda che la natura è in grado di sorprendere e di rigenerarsi.