ECONOMIA – Il presidente Donald Trump ha annunciato l’introduzione di tariffe supplementari del 25% sui veicoli prodotti all’estero, una mossa che ha scatenato immediate reazioni a livello globale. Gli Stati Uniti, che giĆ applicano dazi doganali sulle auto (2,5%) e sui pick-up (25%), vedranno queste nuove tariffe entrare in vigore il 2 aprile. L’obiettivo dichiarato del presidente Trump ĆØ quello di incentivare il trasferimento della produzione automobilistica negli Stati Uniti.Ā La decisione, come indicato in una scheda informativa della Casa Bianca, riguarda sia i veicoli finiti che i componenti principali. Questo provvedimento impatterĆ significativamente i principali fornitori di automobili e componenti, tra cui Messico, Corea del Sud, Giappone, Canada e Germania. Tuttavia, ĆØ importante notare che i componenti conformi all’USMCA provenienti da Canada e Messico rimarranno esenti da dazi.
La politica commerciale di Trump
L’industria automobilistica statunitense ĆØ fortemente interconnessa con il mercato globale: quasi la metĆ dei veicoli venduti negli Stati Uniti sono importati e le auto assemblate negli Stati Uniti contengono circa il 60% di componenti provenienti dall’estero. Pertanto, anche i grandi produttori automobilistici statunitensi saranno interessati da questi dazi all’importazione, nonostante le loro precedenti pressioni contrarie. L’annuncio ha provocato immediate reazioni internazionali. Il Giappone ha annunciato “misure adeguate” in risposta ai dazi statunitensi, mentre l’Unione Europea si ĆØ riservata il diritto di adottare contromisure. Queste tensioni commerciali potrebbero avere ripercussioni significative sull’economia globale e sulle relazioni internazionali.














