EUROPA – I dati recentemente pubblicati da Eurostat rivelano una realtà complessa e sfaccettata riguardo all’immigrazione nell’Unione Europea nel 2024. Le cifre mettono in luce una disparità significativa tra il numero di ordini di espulsione emessi e il numero effettivo di rimpatri realizzati, evidenziando le difficoltà che l’UE affronta nel tradurre le decisioni amministrative e giuridiche in azioni concrete. Nel quarto trimestre del 2024, 124.935 cittadini di paesi terzi hanno ricevuto l’ordine di lasciare il territorio di uno Stato membro dell’UE. Questo dato rappresenta un aumento dell’11,5% rispetto al trimestre precedente, indicando un’intensificazione degli sforzi da parte delle autorità europee per gestire l’immigrazione irregolare.
Immigrati in Europa
Tuttavia, il numero di rimpatri effettivi non corrisponde a questo aumento. Infatti, solo 28.630 persone sono state effettivamente rimpatriate nel loro paese di origine nello stesso periodo, il che significa che solo una persona su quattro è stata “scortata” fuori dall’UE dopo la decisione delle autorità competenti. Considerando l’intero anno 2024, il quadro è altrettanto preoccupante. Su un totale di 453.840 ordini di rimpatrio, solo 119.155 sono stati effettivamente eseguiti, pari a circa il 26%. Questo basso tasso di rimpatri evidenzia le sfide logistiche, giuridiche e politiche che l’UE deve affrontare. Questi dati evidenziano la necessità di un approccio più coordinato e efficace a livello europeo per affrontare la questione dell’immigrazione irregolare. Ciò include il rafforzamento della cooperazione con i paesi di origine, la semplificazione delle procedure di rimpatrio e l’aumento delle risorse a disposizione degli Stati membri.














