EUROPA – L’Unione Europea, in un contesto geopolitico in rapida evoluzione, sta intensificando i suoi sforzi per costruire nuove alleanze strategiche, con un focus particolare sull’Asia Centrale. Il recente vertice a Samarcanda, con la partecipazione dei leader di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, ha segnato un punto di svolta in questa direzione. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un piano di investimenti da 12 miliardi di euro per la regione, sottolineando l’importanza di un nuovo partenariato strategico. Questo impegno finanziario riflette la volontà dell’UE di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento di materie prime critiche e di energia, riducendo la dipendenza da partner tradizionali.
Il vertice di Samarcanda
La decisione di rafforzare i legami con l’Asia Centrale è anche una risposta alle crescenti tensioni geopolitiche globali. L’UE, trovandosi in una posizione delicata tra la Russia e gli Stati Uniti, cerca di affermare la propria autonomia strategica. In questo scenario, l’Asia Centrale emerge come un’area di interesse cruciale, ricca di risorse naturali e con un potenziale economico significativo. Il vertice di Samarcanda ha evidenziato come l’UE stia abbandonando l’approccio tradizionale dell’esportazione della democrazia, privilegiando invece la costruzione di relazioni basate su interessi economici e geopolitici condivisi. Questo cambiamento di paradigma riflette una presa di coscienza della complessità del panorama internazionale, dove la ricerca di partner affidabili e la sicurezza.














