ROMA – Quando il Sommo Pontefice si spegne, Roma diviene il centro del mondo, catalizzando sguardi e preghiere. Le esequie del Vescovo di Roma trascendono il semplice evento religioso, configurandosi come un momento storico denso di significati, scandito da protocolli e cerimoniali meticolosi. Ogni dettaglio, persino l’abbigliamento dei partecipanti, ĆØ intriso di un profondo simbolismo. Il galateo richiesto ĆØ un eloquente connubio di lutto, riverenza per la figura del Pontefice e rispetto per la sacralitĆ di un rito millenario. Per le personalitĆ laiche che intervengono in veste ufficiale, Capi di Stato, membri di case reali, delegazioni diplomatiche, la scelta cromatica non ammette deroghe: il nero. Questo colore, universalmente riconosciuto come simbolo di lutto, incarna in questo contesto anche decoro e rispetto liturgico.
Il galateo del funerale papale: un rito di lutto, rispetto e tradizione
Anche per il clero partecipante le regole sono ben definite e seguono la ricca simbologia dei colori liturgici: i Cardinali si presentano con l’abito corale rosso porpora. I Vescovi e gli altri alti prelati indossano il viola, colore liturgico che tradizionalmente connota il lutto e la penitenza. Gli altri religiosi e le religiose partecipano con l’abito proprio del loro ordine, improntato alla sobrietĆ che contraddistingue la vita consacrata. Infine, l’abito più carico di significato ĆØ quello che avvolge la spoglia mortale del Santo Padre. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, il Pontefice non viene esposto nĆ© sepolto con paramenti bianchi, simbolo della Pasqua, nĆ© con il viola, colore del lutto. Le sue vesti funebri sono di un intenso rosso, una scelta teologicamente densa. La casula rossa, la stola e gli altri paramenti funebri divengono cosƬ l’ultimo segno visibile di un’esistenza interamente consacrata al servizio della Chiesa universale. Un complesso linguaggio di simboli e tradizioni che eleva il funerale papale a evento di incomparabile solennitĆ (foto Vatican News).