ECONOMIA – Stop all’esenzione dei dazi sulle importazioni di piccolo valore: la Commissione Europea sembra intenzionata a procedere con una significativa modifica del regime di acquisti online, incassando il sostegno di due importanti economie dell’Unione Europea: Francia e Italia. Il dibattito, tenutosi in sede di Consiglio Ecofin, ha visto l’intervento di soli quattro Paesi (Spagna, Irlanda, Francia e Italia), ma è stato sufficiente per permettere al team guidato da Ursula von der Leyen di ottenere un pieno appoggio da Parigi e Roma sull’armonizzazione delle regole che governano il crescente settore dell’e-commerce. La proposta avanzata dalla Commissione all’inizio dell’anno mira a imporre dazi doganali anche sui beni importati con un valore inferiore a 150 euro. L’obiettivo primario di questa iniziativa è contrastare l’ingresso nel mercato europeo di merci considerate potenzialmente pericolose per la salute e l’incolumità dei consumatori.
Implicazioni significative per i consumatori in Europa
Attualmente, le spedizioni di valore modesto godono di un’esenzione dai dazi, una prassi che, secondo la Commissione, facilita l’introduzione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza europei. Tuttavia, il focus principale del suo intervento si è concentrato sull’esenzione dei dazi, definendo necessario che la Commissione Europea “elimini la soglia dei 150 euro”. Il ministro francese ha quindi accolto positivamente la proposta dell’esecutivo comunitario di “concentrarsi sui pacchi di piccole dimensioni” per quanto riguarda l’applicazione dei dazi. Anche l’Italia sembra allineata sulla stessa posizione, pur non essendo riportate dichiarazioni dirette di rappresentanti del governo nel breve resoconto del dibattito. Il sostegno congiunto di Francia e Italia, due delle principali economie dell’Eurozona, conferisce un peso politico significativo alla proposta della Commissione Europea, aumentando le probabilità di una sua effettiva implementazione. L’introduzione di dazi anche sui piccoli acquisti online potrebbe portare a un aumento dei prezzi per i consumatori e a una maggiore complessità nelle procedure di importazione.














