EUROPA – Il dibattito sul futuro degli investimenti in Europa si intensifica, con player di spicco come Intesa Sanpaolo, Assonime, Generali e Federcasse che chiedono un cambio di passo normativo a livello comunitario. L’obiettivo è chiaro: sbloccare i risparmi delle famiglie europee e incanalarli verso le imprese del continente, superando l’attuale frammentazione che ostacola lo sviluppo di un vero mercato dei capitali unico. Durante l’evento Connact Finance & Insurance, è emersa la necessità di un “testo unico” europeo su capitali e investimenti finanziari, un’iniziativa volta a creare un ambiente più favorevole per gli operatori del settore e a stimolare la crescita economica. Questo nuovo approccio normativo, unito a un’evoluzione dell’ESMA (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) verso un modello più snello ed efficace, “all’americana”, potrebbe rappresentare la chiave per una maggiore competitività europea.
Fondamentale che l’Unione Europea adotti regolamenti innovativi
La competitività europea nel settore dell’asset management è un tema centrale, come evidenziato da Maria Luisa Gota, AD e DG di Eurizon e Responsabile Divisione Asset Management di Intesa Sanpaolo. Gota sottolinea come, tra i primi 20 asset manager globali, ben 14 siano statunitensi, gestendo l’80% delle operazioni mondiali. Questa disparità evidenzia la necessità di “creare un campione europeo” in grado di competere su scala globale. Tuttavia, l’attuale assenza di un mercato europeo dei capitali realmente integrato e la persistenza di barriere normative e culturali frenano questo potenziale. Per invertire la rotta, è fondamentale che l’Unione Europea adotti regolamenti innovativi e armonizzati che semplifichino gli investimenti, proteggano i risparmiatori e incentivino la nascita di operatori finanziari europei di grande respiro, capaci di attrarre e gestire flussi di capitale significativi.