ECONOMIA – I recenti dati pubblicati dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B) rivelano un quadro sfaccettato riguardo i fallimenti aziendali nel primo trimestre del 2025. A livello svizzero, il numero di chiusure per insolvenza è rimasto pressoché stabile, con 2011 casi registrati, un dato quasi identico a quello dello stesso periodo nel 2024. Questa stabilità nazionale maschera però significative variazioni regionali. Se da un lato il cantone di Zurigo, uno dei principali motori economici della Svizzera, ha visto una flessione del 5% e i Grigioni un calo del 12%, il Ticino si distingue con un notevole aumento dell’8%, raggiungendo i 127 casi. Questa divergenza suggerisce che, nonostante la resilienza complessiva dell’economia svizzera, alcune aree affrontano sfide economiche più specifiche.
Incapacità di far fronte ai pagamenti
Oltre ai fallimenti per insolvenza, D&B considera anche le chiusure dovute a lacune organizzative, come previsto dall’articolo 731b del Codice delle Obbligazioni. Includendo questi casi, il numero totale di fallimenti a livello svizzero sale a 2921 nei primi quattro mesi del 2025, segnando un leggero aumento del 2% rispetto all’anno precedente. Anche in questa categoria, le dinamiche regionali sono evidenti: il Ticino ha registrato un decremento del 18% con 171 casi totali, mentre i Grigioni hanno visto una diminuzione del 2% con 40 casi. Questi dati evidenziano la complessità del panorama economico svizzero, dove la stabilità generale si accompagna a tendenze regionali divergenti che meritano un’analisi approfondita per comprenderne le cause sottostanti e le potenziali implicazioni future.