SVIZZERA – La Radiotelevisione Svizzera (SSR) si prepara a una trasformazione significativa, orientandosi verso un futuro più digitale, snello e centralizzato. L’obiettivo primario è affrontare una forte pressione economica, con la necessità di risparmiare 270 milioni di franchi entro il 2029. Questa manovra, che rappresenta il 17% del budget, si rende necessaria per compensare la diminuzione del canone radiotelevisivo (da 335 a 300 franchi), il calo degli introiti pubblicitari e dei costi legati all’inflazione. Il programma di riorganizzazione, denominato “Enavant SRG SSR”, prevede un focus sulla digitalizzazione, in linea con le nuove abitudini dei consumatori: si stima che entro il 2030 il 75% del “consumo” mediatico avverrà in streaming, podcast e notizie online.
Streaming, podcast e notizie online
La riorganizzazione non sarà solo una questione di tagli lineari. La SSR mira a una razionalizzazione profonda di strutture e processi, con l’intento di tutelare la qualità dell’offerta e, in particolare, l’attività giornalistica. Sebbene l’azienda affermi di voler evitare di intaccare la qualità, il direttore Mario Timbal ha riconosciuto che “non sarà possibile realizzare risparmi di tale entità senza impatti sull’offerta”. Tra i cambiamenti principali, la gestione della fiction e dello sport sarà centralizzata a livello nazionale, mentre si prevede che centinaia di impieghi possano essere a rischio. La maggior parte del piano dovrà essere implementata già entro l’inizio del 2027, con un risparmio di 215 milioni, un onere che, a differenza del passato, non potrà essere semplicemente ripartito tra le unità regionali come RSI, RTR, RTS e SRF.