UNIONE EUROPEA – Dazi interni: altro che Trump, il vero ostacolo sembra essere Bruxelles. Mentre l’Europa si affanna a negoziare con gli Stati Uniti per evitare dazi del 30% su acciaio e automobili, un altro tipo di dazio – più subdolo e meno fotogenico – continua a strangolare le imprese europee: i dazi invisibili, ovvero le barriere interne al mercato unico. Non si vedono, non si pagano alla dogana, ma costano alle aziende fino al 110% in più nel settore dei servizi. Altro che protezionismo americano: qui il protezionismo è fai-da-te.
Cosa sono i dazi invisibili?
I dazi invisibili sono ostacoli normativi, burocratici e fiscali che rendono difficile – se non impossibile – vendere un prodotto o offrire un servizio da uno Stato membro all’altro. Ecco qualche esempio:
- 5.700 professioni regolamentate, ma solo 7 armonizzate a livello UE
- 27 regimi di immatricolazione auto: negli USA basta uno, in Europa serve il manuale d’istruzioni!
- Etichette alimentari diverse: il glutine in Germania è un affare di Stato, in Italia è un optional!
- Normative digitali divergenti
Secondo il FMI, queste barriere equivalgono a un dazio del 45% sui beni e del 110% sui servizi. In pratica, vendere un software da Milano a Parigi costa più che esportarlo a New York.
Chi lo dice? il FMI
Mario Draghi ha definito questi ostacoli “una tassa occulta sulla competitività”. La Premier italiana Giorgia Meloni, davanti a Confindustria, ha tuonato: “L’Europa si dà il dazio sui piedi”. E il FMI ha fatto i conti: 300 miliardi di euro lasciano l’Europa ogni anno per cercare rendimenti migliori altrove.
Cosa si può fare? più coraggio e meno burocrazia
La Commissione UE ha promesso di smantellare le “dieci terribili barriere”. Ma servono misure concrete:
- Armonizzazione normativa: un’etichetta unica per tutti, non 27 versioni
- Regime societario comune: il famoso “28esimo regime” per semplificare l’avvio d’impresa
- Integrazione bancaria: basta banche che prestano solo nel proprio cortile
- Digitalizzazione intelligente: meno regolamenti, più interoperabilità.
l’Europa gioca a Risiko con se stessa
Il paradosso è evidente: l’UE ha creato un mercato unico, ma lo ha riempito di ostacoli invisibili. È come costruire un’autostrada e poi piazzarci semafori ogni 500 metri. Se l’Europa vuole competere con USA e Cina, deve prima fare pace con sé stessa. Perché il vero dazio non è quello di Trump, ma quello che Bruxelles si autoimpone ogni giorno.