EUROPA – Il patrimonio culturale europeo sta vivendo una trasformazione digitale senza precedenti, con la Bulgaria che emerge come protagonista nel processo di digitalizzazione del proprio ricco patrimonio storico. Harry Verwayen, direttore generale della Fondazione Europeana, ha sottolineato durante la conferenza scientifica “Il patrimonio culturale nell’era digitale” tenutasi a Sofia che “il patrimonio culturale deve essere una parte integrante del futuro dell’Europa”. La Bulgaria, con la sua storia millenaria e il patrimonio culturale inestimabile, rappresenta un esempio significativo degli sforzi di digitalizzazione in corso nel continente, con circa 160.000 oggetti digitali giĆ disponibili attraverso diverse istituzioni culturali, ma con enormi potenzialitĆ ancora da esplorare per rendere accessibile un patrimonio ancora più vasto.
In Europa una storia ricca e preziosa
La missione della Fondazione Europeana di democratizzare l’accesso alla cultura attraverso licenze Creative Commons e tecnologie innovative come la digitalizzazione 3D e l’intelligenza artificiale sta ridefinendo il modo in cui preserviamo e condividiamo il patrimonio culturale europeo. Verwayen ha evidenziato come la collaborazione con docenti, studiosi e creatori sia fondamentale per garantire un ampio utilizzo dei contenuti digitali, mentre l’implementazione di centri di competenza 3D e lo sviluppo di standard per la conservazione digitale rappresentano le frontiere future della preservazione culturale. Nonostante le sfide pratiche come le limitazioni tecniche e la mancanza di risorse, l’approccio etico e trasparente nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per gestire enormi volumi di dati culturali promette di rivoluzionare l’accessibilitĆ e l’analisi del patrimonio europeo, creando nuove opportunitĆ per ricercatori, educatori e cittadini di tutto il continente.