EUROPA – L’inflazione nella zona euro ha raggiunto un importante punto di equilibrio, stabilizzandosi al 2% per il secondo mese consecutivo secondo i dati Eurostat di luglio 2025. Questo risultato rappresenta il perfetto allineamento con l’obiettivo di medio termine della Banca Centrale Europea, segnando una fase cruciale nella politica monetaria dell’area euro. La stabilità del tasso inflazionistico, dopo i turbolenti anni di alta volatilità dei prezzi, indica che le misure adottate dalla BCE stanno producendo gli effetti desiderati. Tuttavia, l’inflazione core rimane leggermente superiore al target, attestandosi al 2,3%, evidenziando che il processo di convergenza non è ancora completamente concluso per tutti i settori economici.
Implicazioni per la politica monetaria e le prospettive future
Gli economisti interpretano questa stabilizzazione come un segnale che la BCE si avvicina alla conclusione del ciclo di tagli dei tassi di interesse. Allan Sørensen di Dansk Industri sottolinea che il tasso di interesse ha raggiunto un livello neutro, e ulteriori riduzioni potrebbero rischiare di riaccendere pressioni inflazionistiche indesiderate. Nonostante ciò, gli analisti prevedono ancora un possibile piccolo taglio in autunno, prima che la politica monetaria si stabilizzi definitivamente. Le prospettive a lungo termine rimangono positive, con Sydbank che prevede un’inflazione “ragionevole e bassa” sostenuta anche dalla scelta europea di non rispondere ai dazi americani, potenzialmente beneficiando di prezzi più contenuti rispetto ad altre aree economiche globali.














