STILE – La casa d’aste GenĆØve EnchĆØres ha organizzato un evento straordinario che ha catturato l’attenzione di collezionisti e appassionati di storia italiana: circa duecento oggetti appartenuti a Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II, sono stati messi all’asta con un valore complessivo stimato tra 100 e 150 mila euro. La particolaritĆ di questa vendita risiede nella natura degli oggetti: non si tratta di preziosi gioielli della corona o di arredi di lusso, ma di articoli di uso quotidiano come piatti, candelabri, vasi, un divano in ecopelle bianca, piccole porcellane e persino due motociclette appartenute a Emanuele Filiberto. Questa scelta dimostra come la vita della famiglia reale italiana in esilio fosse caratterizzata da una quotidianitĆ sorprendentemente normale, lontana dagli sfarzi che spesso si associano alle dinastie monarchiche.
Circa 200 oggetti messi all’asta
L’asta rappresenta un capitolo simbolico della storia dei Savoia, la cui famiglia fu costretta a lasciare l’Italia dopo l’abolizione della monarchia e che per decenni ha vissuto in esilio nella villa di Vesenaz, alla periferia di Ginevra. Il valore relativamente accessibile di questi pezzi li rende affascinanti non solo dal punto di vista storico, ma anche disponibili a un vasto pubblico di collezionisti. Gli oggetti includono cimeli storici come un tondo con il profilo di Vittorio Emanuele III, un vaso Venini e scatole di Bulgari, ma anche elementi sorprendenti come un biliardino per bambini, che testimoniano la dimensione familiare e domestica di una delle più importanti dinastie europee. Questa vendita all’asta offre quindi un’opportunitĆ unica di possedere un pezzo di storia italiana, rivelando al contempo il lato più umano e quotidiano di una famiglia reale che ha segnato profondamente la storia del Paese.