STILE – Il nome “Google” nasconde una storia affascinante che pochi conoscono: deriva da un semplice errore di ortografia del termine matematico “googol”. Questo concetto matematico, coniato dal nipote del matematico Edward Kasner negli anni ’40, rappresenta il numero 1 seguito da ben 100 zeri, simboleggiando una quantità praticamente infinita. Larry Page e Sergey Brin, i visionari fondatori dell’azienda, avevano scelto inizialmente “Googol” come nome per il loro rivoluzionario motore di ricerca, volendo comunicare la capacità del sistema di gestire e organizzare una vastità immensa di informazioni presenti sul web. La scelta non era casuale: rifletteva perfettamente l’ambizione di creare uno strumento capace di indicizzare l’intero universo digitale.
Da “Googol” a “Google”
Quello che doveva essere “Googol” divenne “Google” attraverso circostanze che rimangono ancora oggi oggetto di dibattito tra gli esperti di storia della tecnologia. Alcune fonti suggeriscono che si sia trattato di un vero e proprio errore di battitura durante la registrazione del dominio, mentre altre teorie ipotizzano che il nome “Googol” fosse già stato registrato da terzi, costringendo i fondatori a optare per una variante. Un’ulteriore spiegazione plausibile è che “Google” sia stato scelto deliberatamente per la sua maggiore semplicità di digitazione e memorizzazione rispetto all’originale “Googol“. Indipendentemente dalla vera ragione dietro questo cambiamento, il risultato è sotto gli occhi di tutti: Google è diventato il sito web più visitato al mondo, trasformando un potenziale errore in uno dei brand di maggior valore nella storia del business digitale, dimostrando come talvolta le coincidenze possano generare successi straordinari.