MONDO – Una sorprendente rivoluzione sta riscrivendo le regole della mobilità globale: i Paesi emergenti si stanno affermando come veri e propri leader nell’adozione dei veicoli elettrici (EV). Studi recenti di Bloomberg rivelano un trend epocale, con nazioni come il Nepal (dove le vendite di auto elettriche hanno raggiunto quote di mercato vicine al 70-76% delle nuove immatricolazioni, superando addirittura i veicoli a combustibili fossili) e il Costa Rica che guidano la carica. Questa accelerazione, che si estende fino alla Thailandia, è alimentata da due fattori principali: il drastico calo dei prezzi delle batterie e l’ingresso massiccio sul mercato di veicoli elettrici nazionali a basso costo, spesso prodotti da colossi cinesi come BYD. Questo scenario capovolge la percezione comune, dimostrando che l’elettrico non è più un lusso per le economie avanzate, ma la soluzione di mobilità più accessibile e vantaggiosa in molte economie in via di sviluppo, stimolando una transizione green globale inaspettata.
Nepal in vetta all’adozione EV
Il successo dell’elettrico nei mercati emergenti è strettamente legato al punto di svolta storico raggiunto dalla Cina, il motore propulsore di questa trasformazione. Secondo le previsioni, nell’ultimo trimestre del 2025, la Cina venderà un numero di auto elettriche (inclusi ibridi plug-in) superiore al totale di tutte le auto, elettriche e a combustione, vendute negli Stati Uniti nello stesso periodo. Questo sorpasso non solo consolida il dominio cinese nella produzione e innovazione EV—come dimostra il successo globale di marchi come BYD—ma inonda anche i mercati emergenti di modelli competitivi e a basso costo. La disponibilità di veicoli come la BYD, unita a politiche governative favorevoli, sta rendendo l’acquisto di un’auto elettrica economicamente più conveniente rispetto ai modelli tradizionali a benzina o diesel, soprattutto dove le tassazioni sui combustibili fossili sono elevate. La rivoluzione EV è, quindi, una questione di sostenibilità ambientale tanto quanto di accessibilità economica e di geopolitica industriale.














