FOCUS – Il Presidente USA, Donald Trump, in un’intensa missione diplomatica asiatica, ĆØ giunto in Malesia dopo un incontro con l’Emiro del Qatar a bordo dell’Air Force One. L’agenda di Trump prevede la supervisione della cerimonia di firma di un cruciale accordo di pace tra Thailandia e Cambogia, prima di spostarsi in Giappone e Corea del Sud, dove l’attenzione si concentrerĆ sull’attesissimo vertice di giovedƬ con il leader cinese Xi Jinping. Parallelamente, il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha annunciato un significativo passo avanti nei rapporti bilaterali con Pechino. Ć stato raggiunto un accordo preliminare su dossier spinosi e strategici: il commercio di soia e terre rare, la lotta al traffico di fentanyl e persino la questione spinosa della vendita di TikTok. Queste intese rappresentano un notevole allentamento delle tensioni economiche in vista dell’incontro tra i due leader, cruciale per l’equilibrio geopolitico globale. La comunitĆ internazionale osserva con cautela questi sviluppi.
La minaccia dei dazi in Cina al 100% ĆØ “esclusa”
Secondo quanto riportato dalla CNN, l’esito dei recenti colloqui commerciali ha avuto un impatto immediato e positivo sui mercati: il Segretario Bessent ha ufficialmente confermato che l’ipotesi di imporre dazi doganali del 100% sulle merci cinesi ĆØ stata “esclusa”. Questo annuncio, che disinnesca un potenziale scontro commerciale di vasta portata, ĆØ stato rafforzato dalla controparte cinese, il cui team ha dichiarato di aver raggiunto un “consenso di base”. L’accordo, che abbraccia settori fondamentali come agricoltura (soia), tecnologia critica (terre rare) e la delicata questione della sicurezza informatica (TikTok), oltre alla cooperazione sulla crisi degli oppioidi (fentanyl), crea un clima di maggiore distensione in vista del vertice Trump-Xi. Nonostante l’ottimismo commerciale, il contesto globale rimane teso, come evidenziato dalla notizia del presunto avvistamento di una nave da guerra USA al largo delle coste del Venezuela, con Caracas che parla apertamente di una preparazione alla “guerra”.














