EUROPA – Le stime preliminari Eurostat per il mese di ottobre 2025 indicano un incoraggiante calo dell’inflazione nell’Eurozona, che si attesta al 2,1% rispetto al 2,2% registrato a settembre. Questo rallentamento ĆØ trainato principalmente dalla frenata dei prezzi di beni essenziali come generi alimentari, alcol e tabacco (dal 3% al 2,5%) e dalla diminuzione del costo dell’energia (da -0,4% a -1%). Nonostante l’aumento della voce ‘servizi’ (3,4%), il dato complessivo suggerisce un’attenuazione delle pressioni inflazionistiche. In particolare, il costo della vita in Italia registra una significativa riduzione, scendendo all’1,3% (dall’1,8% precedente), un calo di mezzo punto percentuale che rappresenta un segnale positivo per il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Questa dinamica nell’inflazione italiana, la più marcata tra i maggiori Paesi, ĆØ cruciale per la ripresa dei consumi.
Prospettive BCE
Mentre l’inflazione italiana diminuisce nettamente, altri Paesi mostrano andamenti più sfumati: la Germania registra un calo contenuto al 2,3% (-0,1 pp), la Francia scende allo 0,9% (-0,2 pp), mentre la Spagna vede un incremento (+0,2 pp al 3,2%). L’attenzione si sposta ora sul prossimo Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (BCE), in programma il 18 dicembre. Le stime preliminari di ottobre forniscono un dato confortante a Francoforte, in quanto evidenziano una diminuzione del costo dei generi alimentari, un elemento che aveva destato notevole preoccupazione all’interno dell’Eurotower. Con la pubblicazione dei dati definitivi attesa per il 19 novembre e le stime di dicembre in arrivo, la BCE avrĆ tutto il tempo per valutare con attenzione l’evoluzione dei prezzi in Italia e nell’intera Eurozona in vista delle future decisioni sui tassi di interesse.














