FOCUS – L’acqua si afferma come il nutriente più critico per la sopravvivenza umana; la sua assenza, infatti, può portare al decesso in pochi giorni, evidenziando il suo ruolo insostituibile. Le funzioni che questo elemento assolve all’interno del nostro organismo sono innumerevoli e vitali: agisce come un eccellente solvente per sostanze chimiche, risultando cruciale per il trasporto dei nutrienti essenziali e per l’efficace rimozione delle scorie metaboliche. Inoltre, l’acqua è il principale regolatore di processi biologici fondamentali, come la stabilizzazione del volume cellulare e, in particolare, il mantenimento della temperatura corporea (termoregolazione). Infine, non meno importante, supporta attivamente i processi digestivi. In termini quantitativi, l’acqua è il costituente predominante del corpo: in un adulto medio di circa 70 kg, essa costituisce approssimativamente il 60% del peso corporeo, corrispondente a circa 40 kg. È interessante notare le variazioni di questa percentuale: nelle donne, a causa della maggiore presenza di tessuto adiposo (povero di acqua), la percentuale scende intorno al 50%, un dato simile a quello riscontrabile nelle persone obese e negli anziani, mentre nei neonati tale percentuale è notevolmente più alta, raggiungendo il 75% della massa corporea, confermando che l’acqua è distribuita prevalentemente nel tessuto non adiposo, di cui costituisce circa il 72%.
Il mantenimento di questo equilibrio idrico è cruciale e strettamente monitorato dall’organismo
L’acqua corporea totale è suddivisa principalmente in due compartimenti: quello intracellulare, che contiene circa i due terzi del volume totale, e quello extracellulare, che include il plasma, la linfa, il liquido interstiziale e il liquido cefalorachidiano. Questi compartimenti sono separati da membrane semipermeabili che impediscono il contatto diretto e regolano il passaggio dell’acqua. Per la salute cellulare è vitale mantenere l’omeostasi volumetrica dei liquidi: il volume intracellulare è strettamente dipendente dalla concentrazione di soluti nel liquido interstiziale. Normalmente, questi liquidi sono isotonici, garantendo che le cellule non si gonfino o raggrinziscano per osmosi, processi che risulterebbero gravemente dannosi. Similmente, il volume del plasma, noto come volemia, deve rimanere costante per assicurare una corretta funzionalità cardiaca e mantenere stabile la pressione sanguigna. Per preservare l’omeostasi idrica complessiva, l’organismo agisce in modo che il bilancio tra le entrate e le uscite di acqua sia sempre in pareggio, assicurando la funzionalità ottimale di tutte le strutture e i sistemi vitali.














