A Sasso Corbaro si inaugura una nuova mostra sulla storia della Fortezza tra passato, presente e futuro

BELLINZONA – A Sasso Corbaro si inaugura una nuova mostra sulla storia della Fortezza tra passato, presente e futuro.

LA FORTEZZA DI BELLINZONA

Dal 23 marzo al 3 novembre il castello di Sasso Corbaro ospita una mostra temporanea dal titolo “Non siamo più nel medioevo. Dai castelli alla Fortezza”. Attraverso oltre 7000 anni di storia, l’esposizione ricostruisce il lungo processo che ha portato le fortificazioni bellinzonesi ad essere recuperate e restituite alla città e ai suoi abitanti, nonché l’eccezionale valore che oggi rappresentano per il mondo intero. La Fortezza di Bellinzona, composta dai tre castelli di Castel Grande, Montebello e Sasso Corbaro, dalla Murata e dalla cinta muraria del borgo, dal 2000 è iscritta nella Lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il complesso è l’unico esempio di architettura militare medievale di questo genere visibile ancora oggi in tutto l’arco alpino. Nello scorso decennio è maturata la volontà di valorizzare questo patrimonio al fine di apprendere sempre più sul suo passato, analizzarne il presente ed immaginarne il futuro. La fase di progettazione ha dunque preso avvio nel corso del 2021. Da sempre conosciuti come i castelli, oggi rispondono all’appellativo di Fortezza Bellinzona: ma per quale motivo? Con il supporto di video, interviste agli esperti, disegni e modelli architettonici, reperti storico-archeologici ed attività interattive, la mostra offre strumenti per rispondere alle domande del visitatore.

LA MOSTRA

Riprendendo nel titolo la memoria di un’azione nonviolenta avvenuta l’8 marzo 2021 a Castel Grande volta ad attirare l’attenzione sulle disparità  di genere, l’esposizione introduce la Fortezza come un luogo di eccezionale valore che va ben oltre la sua storia medievale. Il percorso espositivo comincia già nel Neolitico, dove testimonianze archeologiche documentano la prima occupazione della collina di Castel Grande che proseguirà, senza interruzione, per i millenni successivi. Il complesso fortificato raggiunge il suo aspetto monumentale sotto l’impulso dei duchi di Milano nel XV secolo, con le edificazioni a controllo dell’attraversamento della valle del Ticino, strada e accesso ai principali valichi alpini. Con l’annessione confederata nel XVI secolo la Fortezza perde il suo valore strategico: comincia così un lento declino che terminerà solo tra XIX e XX secolo, grazie al nuovo slancio fornito dalle iniziative di ricostruzione e restauro. Nelle rispettive interviste, cinque personalità che hanno accompagnato le riflessioni progettuali ci raccontano dell’importanza che la Fortezza ha oggi per la collettività.