SVIZZERA – Dal 2020, la Svizzera si trova ad affrontare la questione dell’aumento degli affitti e della penuria di alloggi. La situazione riguarda i grandi centri urbani e sta coinvolgendo sempre di più anche i comuni turistici di montagna. Le cause alla base dei due fenomeni sono molteplici e interconnesse. In risposta a due postulati, il 26 febbraio 2025, il Consiglio federale ha adottato un rapporto sull’analisi di queste problematiche. Con la presentazione dei postulati 22.4289 e 22.4290 del consigliere agli Stati Damian Müller, il Consiglio federale è stato incaricato di redigere un rapporto sulle cause dell’evoluzione degli affitti e del tasso di abitazioni vuote e di individuare le misure per contrastarne gli effetti. Tale rapporto fa luce su due problematiche strettamente legate che si condizionano a vicenda: l’evoluzione degli affitti e la penuria di alloggi.
La situazione sul mercato dell’alloggio è sempre più tesa
Mentre nel 2020 la situazione sul mercato dell’alloggio era ancora tranquilla, negli ultimi tempi la Svizzera sta affrontando un periodo caratterizzato da varie tensioni: il tasso di alloggi sfitti è passato dall’1,72 % nel 2020 all’1,08 % nel 2024. Il rapporto dimostra che la domanda di alloggi è elevata e in crescita a causa dell’aumento del numero di nuclei familiari, della diminuzione delle loro dimensioni e dell’incremento del consumo di superficie abitativa pro capite. L’offerta, tuttavia, non evolve con la stessa velocità poiché la costruzione di un alloggio dipende dalla disponibilità di zone edificabili, dal quadro giuridico e dalla situazione economica generale. Tra il 2000 e il 2024 l’indice degli affitti ha subito un aumento del 38 %, crescendo più rapidamente dell’inflazione e dei salari. Secondo il rapporto, lo scarto tra l’offerta e la domanda comporta un aumento degli affitti proposti sul mercato nonché varie difficoltà nella ricerca di un alloggio. Questa situazione può avere ripercussioni negative a livello sociale, ecologico ed economico.














