Al LAC di Lugano Milo Ferrazzini al violoncello e Riccardo Gagliardi al pianoforte

LUGANO – Al LAC di Lugano Milo Ferrazzini al violoncello e Riccardo Gagliardi al pianoforte.

MUSICA AL LAC DI LUGANO

Martedì 7 maggio al Teatrostudio in scena la grande musica. Milo Ferrazzini è tra i più promettenti giovani musicisti svizzeri. Unendo un talento eccezionale a una spiccata curiosità e voglia di sperimentare, a 23 anni non solo si è fatto notare in concorsi internazionali come la International Competition Musica Gotitiensis (primo premio) e la Sinfonima Foundation Mannheim Competition (premio speciale), ma si è lanciato in esperienze come l’Ensemble Xcellos, con il quale esegue arrangiamenti dal repertorio pop e rock. Fra i musicisti riproposti, Ludwig van Beethoven, compositore e pianista tedesco, una delle figure più venerate nella storia della musica occidentale. Le sue opere sono tra le più eseguite del repertorio di musica classica e abbracciano il passaggio dal periodo classico all’era romantica nella musica classica. La carriera di Beethoven è stata convenzionalmente divisa in periodi iniziale, medio e finale. Si ritiene che il suo primo periodo, durante il quale forgiò la sua arte, durò fino al 1802.

L’OTTOCENTO

Dal 1802 al 1812 circa, il suo periodo centrale mostrò uno sviluppo individuale dagli stili di Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart , ed è talvolta caratterizzato come eroico. Durante questo periodo cominciò a diventare sempre più sordo. Nel suo ultimo periodo, dal 1812 al 1827, estese le sue innovazioni nella forma e nell’espressione musicale. Dopo il 1810, sempre meno coinvolto socialmente, Beethoven compose molte delle sue opere più ammirate, comprese le sinfonie successive, la musica da camera matura e le ultime sonate per pianoforte. La sua unica opera, Fidelio, rappresentata per la prima volta nel 1805, fu rivista nella sua versione finale nel 1814. Compose la Missa solennis tra il 1819 e il 1823 e la sua ultima Sinfonia, n. 9, uno dei primi esempi di sinfonia corale, tra il 1822 e il 1823. 1824. Scritti nei suoi ultimi anni, i suoi ultimi quartetti d’archi, incluso il Grosse Fuge, del 1825-1826 sono tra i suoi ultimi successi. Dopo diversi mesi di malattia, che lo costrinse a letto, morì nel 1827.