Al Teatro di Chiasso la danzatrice Charlotte Bara che unisce la bellezza al mistero del gesto e della poesia

CHIASSO – Al Teatro di Chiasso la danzatrice Charlotte Bara che unisce la bellezza al mistero del gesto e della poesia.

DANZA AL TEATRO DI CHIASSO

«Lo spettacolo “Danza e Mistero”, omaggio alla danzatrice Charlotte Bara, unisce la bellezza al mistero del gesto e della poesia. Elementi forti che mi hanno stimolata a creare movimenti di mani, di braccia e di sguardi, grazie all’osservazione di sue foto, unici elementi visivi arrivati a noi, custodite nell’archivio del museo comunale di Ascona e curate dalla storica Michela Zucconi Poncini. Le mani sono il filo conduttore di ogni sua danza, e noi respiriamo il mondo attraverso le nostre mani, esse traducono il pensiero più sottile per unire il fisico e lo spirito. Sulla scena si presentano tre danzatrici che disegnano nello spazio la magica forza creatrice di Charlotte Bara grazie alle sue posture gotiche, che hanno esaltato scrittori, poeti, pittori e artisti nei vari ambiti. Forza magica che le danzatrici abbinano a movimenti di gambe e di bacino per intraprendere un dialogo sincero tra il gesto storico di Charlotte Bara e la danza di oggi: la danza contemporanea

LA DANZATRICE

Charlotte Bara era la figlia di un mercante di seta ebreo tedesco Paul Bachrach e sua moglie Elvira B. Bachmann. Ha ricevuto la sua educazione a Bruxelles, dove Heinrich Vogeler è stato coinvolto nella costruzione e nell’arredamento della casa dei suoi genitori. L’apprendimento della danza lo ha imparato attraverso un allievo di Isadora Duncan, Alexander Sacharoff a Losanna e dal principe Raden Mas Jodjana in Olanda. Durante la prima guerra mondiale la famiglia ha dovuto lasciare il Belgio e le loro proprietà sono state confiscate. Mentre il padre era alla ricerca di un nuovo posto dove stare, rimase con sua madre a Barkenhoff di Heinrich Vogeler a Worpswede. Dopo la prima guerra mondiale, si è perfezionata con Berthe Trümpy e Vera Skoronel a Berlino. Come nuovo domicilio trovarono il Castello San Materno ad Ascona, ora ampliato dall’architetto berlinese Paul Rudolf Henning. Nel 1927 partecipò al Congresso della danza a Magdeburgo. Nel 1928 si convertì alla fede cattolica. Nel 1928 è stato eretto per loro da Carl Weidemeyer il Teatro San Materno con una terrazza innovativa che è stato la loro scuola per la danza espressionista e per rappresentazioni teatrali e conteneva anche appartamenti per gli ospiti. Dal 1919 risiede ad Ascona. Nel 1927 si sposa con Carl Rütters, dopo la seconda guerra mondiale acquisisce la cittadinanza svizzera.