LA DIGA DI SAMBUCO CRESCE
TICINO – La Strategia energetica della Confederazione prevede la cessazione dell’impiego di fonti di energia fossili entro il 2050 e la graduale dismissione delle centrali nucleari così dal Diga del Sambuco. L’energia mancante verrà in parte compensata da misure di efficienza e risparmio e in parte sostituita da nuova energia proveniente da fonti rinnovabili. I combustibili fossili oggi impiegati per la generazione di calore e per la mobilità saranno rimpiazzati da energia elettrica, il cui fabbisogno è destinato ad aumentare. Oltre al fotovoltaico, in fase di crescita esponenziale, l’idroelettrico manterrà il ruolo di colonna portante dell’approvvigionamento energetico svizzero. La sua flessibilità produttiva, unita alla capacità di stoccaggio dell’energia garantita dai bacini in quota, consente di compensare i cali di produzione tipici delle fonti rinnovabili non programmabili, favorendo la continuità e la sicurezza dell’approvvigionamento del Paese soprattutto nei mesi invernali. Per questo, tanto la Confederazione nell’ambito della Strategia energetica 2050 quanto il Cantone Ticino all’interno del Piano energetico e climatico cantonale (PECC), hanno previsto un potenziamento della produzione idroelettrica e un aumento della capacità di accumulo dei bacini.
IL PROGETTO
L’innalzamento della diga del Sambuco, presentato a Bellinzona, è uno dei 15 progetti prioritari per l’aumento della produzione invernale identificati dalla “Tavola rotonda per l’idroelettrico” promossa dalla Confederazione. Il progetto prevede di innalzare la diga di 15 metri, portandola dagli attuali 130 a 145 metri di altezza. Un intervento che consentirà di aumentare del 27% la capienza del lago, per un totale di 80 milioni di metri cubi, corrispondenti ad un potenziale di 46 GWh di energia invernale supplementare. Parallelamente si intende procedere al completo rinnovo della centrale di Peccia, che sarà dotata di due nuovi gruppi di produzione da 31 MW di potenza l’uno (+29% rispetto ad oggi) e due pompe dalla potenza complessiva di 42 MW (+75% rispetto a quelle attuali). Al fine di sfruttare in maniera efficiente la maggior capacità di pompaggio e stoccaggio, anche il bacino di compenso di Peccia sarà ampliato e la sua capacità passerà da 110’000 metri cubi a 160’000 metri cubi.














