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C’è il progetto di nuove centrali nucleari? Uno studio del Politecnico di Zurigo

BERNA – C’è il progetto di nuove centrali nucleari? Uno studio del Politecnico di Zurigo.

di ALEXANSER KEBERLE – ECONOMIESUISSE

IN PROGETTO NUOVE CENTRALI NUCLEARI?

Si è svolto l’Energy Science Center del Politecnico federale di Zurigo per conto di Economiesuisse. I risultati dello studio mostrano che nello scenario di riferimento, le importazioni nette possono raggiungere in inverno tre volte il consumo annuale di elettricità della sola città di Zurigo. Gli scenari alternativi con lunghe vite operative per le centrali nucleari esistenti sono notevolmente più sicuri ed economici. Una nuova centrale nucleare a partire dal 2040 rafforzerebbe maggiormente la sicurezza dell’approvvigionamento e creerebbe delle prospettive economiche. Sebbene sussistano incertezze in merito ai costi investimento e di finanziamento. Allo stato attuale, si prevede che le centrali di Beznau 1 e 2 possano restare in servizio per 60 anni, mentre Gösgen e Leibstadt per 50 anni. L’ultima centrale nucleare svizzera verrebbe così disattivata nel 2034.

L’APPROVVIGIONAMENTO A LUNGO TERMINE

Questo studio analizza gli effetti dell’estensione della vita operativa a rispettivamente 65 e 80 anni. I risultati parlano chiaro: con una durata operativa più lunga, la bolletta elettrica diminuirebbe di 11 miliardi di franchi entro il 2050. Questo ci permetterebbe di pagare tre volte gli incentivi previsti dalla legge sulla protezione del clima recentemente approvata dal popolo svizzero. La già citata penuria di elettricità invernale potrebbe essere superata entro il 2050. Le centrali nucleari lavorano in simbiosi con il fotovoltaico per fornire energia affidabile, soprattutto durante la stagione fredda. Sussistono incertezze per quanto riguarda i costi di investimento e di finanziamento, ragione per cui sono possibili sia risparmi che costi aggiuntivi entro il 2050.Tuttavia, dal momento che il periodo in esame termina nel 2050, gli effetti generati da questo scenario non sono pienamente considerati. Fino al 2100 è molto probabile che si verifichino ulteriori benefici sostanziali in termini di sicurezza dell’approvvigionamento di energia elettrica e di costi neutrali dal punto di vista climatico.

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