C’È UN’ENORME FORCHETTA DI JEAN PIERRE ZAUGG PIANTATA NEL LAGO DI GINEVRA
GINEVRA – C’è un’enorme forchetta di Jean Pierre Zaugg piantata nel lago di Ginevra. Se Bruxelles ha il Manneken Pis e la Tate Modern ha il ragno Maman, Vevey ha La forchetta. La scultura di 8 metri di altezza, disegnata dallo scultore Jean-Pierre Zaugg, si erge dal lago di Ginevra invitando tutti ad assaporare visivamente i bellissimi dintorni. Ci si potrebbe chiedere: perché una forchetta? Vevey è la città di nascita di Nestlé e La forchetta è stata «piantata» nel lago di Ginevra nel 1995 per commemorare il decimo anniversario del vicino museo dell’alimentazione Alimentarium, già sede della Nestlé. Da allora è diventata uno scorcio amato per i cittadini di Vevey e i suoi turisti. Mentre gli artisti si liberavano dai confini degli spazi artistici tradizionali nel corso del XX secolo, la scultura all’aperto si è evoluta oltre le sue origini in memoriali e monumenti pubblici.
SENZA LIMITI
Senza i limiti delle pareti delle gallerie, gli scultori hanno iniziato a creare opere monumentali, spesso astratte, che utilizzavano vuoti o barriere per incorniciare o rimodellare il paesaggio circostante, che è diventato parte integrante dell’opera d’arte. Queste sculture più grandi della vita hanno portato l’arte in un dialogo diretto con l’ambiente e spesso con il pubblico, promuovendo esperienze interattive che incoraggiavano gli spettatori a esplorare lo spazio muovendosi attraverso o intorno all’opera. Trasformando gli spazi pubblici e privati all’aperto in arene per la riflessione e l’impegno, la scultura all’aperto continua a ispirare artisti interessati alla consapevolezza ambientale e al coinvolgimento della comunità. Bilanciando la precisione geometrica con la forza industriale, le sculture per esterni di David Smith creano un accattivante contrasto con i paesaggi naturali in cui vivono.