LUGANO – Trump potrebbe davvero vincere il Premio Nobel per la Pace? La domanda non è più solo provocatoria: la sua candidatura è stata formalmente presentata, confermato dal comitato norvegese.
Il motivo? Donald Trump sostiene di aver “fermato 7 guerre” nei primi mesi del suo secondo mandato Presidenziale, ma ad oggi nessuna è completamente conclusa: si tratta di tregue parziali, cessate il fuoco e mediazioni temporanee. Nel suo discorso all’ONU del 23 settembre 2025, Trump ha dichiarato: “Ho messo fine a sette guerre che dicevano essere non terminabili”.
Ecco le 7 guerre:
- Armenia – Azerbaigian: accordo di pace firmato alla Casa Bianca ad agosto 2025, con apertura di una via di transito chiamata “Trump Route”
- Israele – Iran: cessate il fuoco dopo 12 giorni di combattimenti, con mediazione USA. Ma il conflitto resta “congelato”
- India – Pakistan: de-escalation lungo la Linea di Controllo, ma l’India nega un ruolo decisivo degli USA
- Serbia – Kosovo: accordo economico firmato nel primo mandato (2020), ma le tensioni restano
- Cambogia – Thailandia: tregua ai confini, ma persistono frizioni locali
- Repubblica Democratica del Congo – Ruanda: mediazione USA, ma molti gruppi armati non sono inclusi
- Etiopia – Egitto: la disputa sulla diga GERD ha visto un intervento diplomatico USA, ma non è mai stata una guerra aperta
Donald Trump ha recentemente annunciato di avere raggiunto l’accordo “numero 8”. Israele-Palestina, firmato ieri a Sharm el-Sheikh in Egitto.
In sintesi, gli Stati Uniti hanno supervisionato accordi in teatri di guerra o quasi in tutto il mondo, alcuni dei quali risalgono al suo primo mandato.
Chi ha candidato Trump per il Nobel?
- Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha pubblicamente dichiarato: “Datelo a Trump. Se lo merita!”
- Il Presidente israeliano Isaac Herzog, che ha definito la giornata della firma “storica ed epocale”
- L’associazione delle famiglie degli ostaggi israeliani, che ha inviato una lettera al comitato di Oslo
- Il Vicepremier italiano Matteo Salvini, che ha scritto su X: “Se le armi taceranno, Trump merita il Nobel”
- Anat Alon-Beck – giurista israeliana, ha formalizzato la candidatura per la stabilizzazione regionale
- Hun Manet – Premier cambogiano
- Asim Munir – capo di Stato maggiore pakistano
- Ilham Aliyev – presidente dell’Azerbaigian
- Félix Tshisekedi – presidente della Repubblica Democratica del Congo
- Doug Burgum – segretario USA all’Interno
- Mike Waltz – ex consigliere per la sicurezza nazionale
- Scott Bessent – segretario al Tesoro USA.
Tuttavia, ci sono anche forti critiche. Molti osservatori internazionali sottolineano che le candidature valide dovevano essere presentate al comitato entro il 31 gennaio 2025, e non è chiaro se tutte le proposte siano arrivate in tempo e soprattutto se siano ritenute valide.
Il verdetto sarà annunciato il 10 ottobre. Fino ad allora, Trump può solo attendere…