EUROPA – L’Europa sta vivendo un’ondata di calore senza precedenti. Il 2024 si è ufficialmente attestato come l’anno più caldo mai registrato da quando le rilevazioni satellitari hanno iniziato a monitorare le temperature del continente. Questo dato allarmante emerge dal rapporto sullo stato di salute climatica dell’Ue “The European state of the climate 2024”, pubblicato il 15 aprile dal servizio europeo di osservazione satellitare Copernicus in collaborazione con l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo). Nonostante gli sforzi profusi in termini di mitigazione, prevenzione e i numerosi obiettivi di sostenibilità fissati, il cambiamento climatico continua a rappresentare una minaccia concreta e sempre più pressante per l’Unione Europea. Il quadro delineato dal rapporto è tutt’altro che rassicurante.
L’Europa tra inondazioni e caldo record
Il dato più significativo è il record storico di temperature raggiunto nel 2024 in Europa. Un anno anomalo non solo per il termometro impazzito, ma anche per la recrudescenza di eventi meteorologici estremi. Violente tempeste e inondazioni si sono abbattute su aree densamente popolate, coinvolgendo circa 413 mila persone e causando, purtroppo, almeno 335 decessi. Il rapporto evidenzia anche un marcato contrasto climatico all’interno del continente: mentre la parte orientale è stata alle prese con caldo intenso e siccità prolungata, l’ovest ha sperimentato un clima più mite e piovoso. Il verificarsi di inondazioni viene ormai definito come “ordinaria amministrazione”, una conseguenza diretta delle temperature elevate che intensificano gli eventi pluviometrici. Episodi catastrofici come la tempesta Boris, che nel settembre scorso ha devastato l’Europa centrale, colpendo duramente anche la Romagna, ne sono una tragica testimonianza. Appena un mese dopo, anche Valencia è stata messa in ginocchio da gravi inondazioni. Questi due eventi estremi hanno causato complessivamente oltre 250 vittime.