Compensare la biodiversità: rischi e opportunità

LUGANO – Compensare la biodiversità: rischi e opportunità.

LA BIODIVERSITÀ

L’impoverimento dei nostri ecosistemi, causato dall’utilizzo incontrollato dei territori e dall’inquinamento, è un tema che ha assunto sempre più rilevanza soprattutto in relazione alla volontà dei paesi del mondo di contrastare la perdita di biodiversità che deriva da questo sfruttamento delle risorse del pianeta. Esistono diverse strategie che forniscono strumenti necessari per preservare l’equilibrio degli ecosistemi come ad esempio il cosiddetto Biodiversity Offsetting, ossia un meccanismo attraverso il quale si cerca di compensare la perdita di biodiversità causata da azioni antropiche con azioni a favore della natura. Ludovico G. Conti, dottorando in etica ambientale presso la Facoltà di comunicazione, cultura e società dell’USI, sotto la supervisione del Prof Peter Seele, nei suoi due recenti articoli “Acquistare la biodiversità? Una panoramica sulla compensazione”, pubblicato per il Bollettino della Società Ticinese di Scienze Naturali, e “Upsetting offsetting? Nathan the Wise’s ring parable and three reasons why not to adopt the carbon offsetting logic to biodiversity”, pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica AMBIO, approfondisce proprio questo tema.

A LIVELLO MONDIALE

A livello mondiale sono emersi diversi schemi di compensazione della biodiversità che affrontano il degrado degli ecosistemi in particolare quelli legati ai progetti di sviluppo che hanno un impatto ambientale. Sono stati sviluppati dei meccanismi basati su transazioni di mercato per offrire soluzioni più efficienti dal punto di vista ecologico e economico. Questi meccanismi operano attraverso l’acquisto dei cosiddetti “crediti di habitat” che forniscono azioni di conservazione in luoghi diversi da quelli in cui avviene l’impatto ambientale. La compensazione (offsetting) della biodiversità è uno strumento economico che mira a conservare e proteggere la biodiversità. È da intendersi come l’ultima spiaggia dopo aver tentato di evitare, minimizzare, e ripristinare i danni ambientali. L’idea alla base di questo strumento è semplice: i danni causati alla biodiversità da azioni antropiche.