Crisi in Argentina: Milei “Dollarizziamo l’economia”

ARGENTINA – Crisi in Argentina: Milei “Dollarizziamo l’economia”.

ECONOMIA IN ARGENTINA

In Argentina il presidente Milei, si è visto respingere la Legge Omnibus che aveva 664 articoli per “rivoluzionare il Paese”. È stata respinta in Parlamento, in un complesso sistema di veti incrociati, opposizioni sotterranee, promesse e accordi non mantenuti. Il responsabile, secondo il presidente è l’ex presidente Mauricio Macri, che aveva offerto una sponda e ha fatto mancare i voti necessari per l’approvazione in Aula. L’affossamento della legge, la settimana scorsa, ha messo in evidenza la manifesta inferiorità numerica del governo, nonostante il buon risultato elettorale conseguito da Milei al ballottaggio, e la necessità da parte del suo partito di stringere accordi più ampi e solidi con settori dell’opposizione di centrodestra. La Omnibus aveva sì superato lo scoglio del voto nelle Commissioni, salvo poi infrangersi contro il muro della Camera bassa, con i voti dell’opposizione allineati e compatti nel far naufragare un provvedimento monstre. Provvedimento che, nelle piazze della capitale e nelle altre città argentine, aveva suscitato le proteste di una larghissima fetta di società, in pratica metà del Paese; la stessa che Milei aveva accusato di voler difendere i propri privilegi perché legata al passato peronista di governi fallimentari e responsabili del crack delle finanze statali.

I DATI

L’Argentina ha registrato a gennaio un avanzo finanziario di 518.408 milioni di pesos (576 milioni di euro), il primo risultato positivo del Paese dall’agosto 2012 e, per il mese di gennaio, dal 2011, secondo i dati del ministero dell’Economia. Nel primo mese dell’anno, l’Argentina ha registrato un avanzo primario di 2.010 miliardi di pesos (2.234 milioni di euro), mentre le entrate totali hanno raggiunto i 6.100 miliardi (6.830 milioni di euro), con un incremento del 256,7% su base annua. Secondo i calcoli del governo i depositi rappresentano una spesa di oltre 2 miliardi di dollari per le casse dello Stato, pari a mezzo punto percentuale di Prodotto interno lordo. I fondi fiduciari rappresentano una sorta di entrata sicura per le Province, attraverso cui lo Stato assicura gli stanziamenti per un anno e, di conseguenza, garantisce stabilità nel finanziamento di progetti pubblici.