EUROPA – La mobilitazione della Forza di Gendarmeria EuropeaĀ a seguito del clamoroso furto di gioielli imperiali avvenuto al Museo del Louvre di Parigi il 19 ottobre 2025 sottolinea l’importanza e l’evoluzione di questa Stability Police Unit multinazionale. Nata da un’iniziativa di cinque Stati membri (Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna) e successivamente allargata, EGF rappresenta un’inedita forma di cooperazione interforze a ordinamento militare. Non ĆØ solo un deterrente per scenari di crisi internazionale, ma un corpo essenziale per supportare le forze nazionali in operazioni complesse di mantenimento dell’ordine e indagini transfrontaliere, specialmente quando il valore storico e la portata mediatica del crimine, come nel caso del Louvre, richiedono una risposta coordinata e specializzata. L’attivazione di EGF nel cuore di Parigi conferma la sua capacitĆ di proiettare le proprie competenze in contesti urbani ad alta sensibilitĆ , affiancando la Gendarmerie francese nella caccia ai responsabili e nel recupero del prezioso bottino, che include i gioielli di Napoleone e dell’Imperatrice Eugenia.
Louvre: la Forza di Gendarmeria Europea
La costituzione di Eurogendfor, con il suo comando a Vicenza presso la caserma Chinotto, risponde alla crescente esigenza di dotare l’Unione Europea di una capacitĆ di intervento rapido e altamente specializzata, colmando il gap tra le operazioni puramente militari e le missioni di polizia civile. L’impiego post-furto al Louvre evidenzia un nuovo e cruciale campo di applicazione: la sicurezza dei beni culturali e la lotta alla criminalitĆ organizzata che opera nel traffico illecito di opere d’arte. Data la natura transnazionale di tali reti criminali, l’expertise di EGF ā derivata dall’unione delle forze di polizia a statuto militare di diverse nazioni ā diventa un vantaggio strategico. La sua struttura permette non solo l’analisi e il coordinamento a livello europeo, ma anche l’intervento sul campo con personale addestrato per compiti di polizia in ambienti anche ostili o particolarmente delicati, come un museo di importanza mondiale. Questo modello di cooperazione, formalizzato con la Dichiarazione di intenti del 2004, dimostra come l’UE stia affinando gli strumenti di sicurezza in risposta alle minacce che trascendono i confini nazionali, assicurando che l’azione della legge (e la speranza di recupero) non si fermi alle frontiere.














