ECONOMIA – Economia: alla ricerca di un punto di equilibrio.
di IPEK OZKADERSKAYA – SWISSQUOTE
ECONOMIA: ALLA RICERCA DI UN PUNTO DI EQUILIBRIO
I dati sullāinflazione di ieri provenienti dagli Stati Uniti non sono andati bene al mercato. Invece, i dati sullāinflazione più forti del previsto hanno deluso le speranze di vedere la Federal Reserve (Fed) tagliare i tassi in qualsiasi momento nella prima metĆ di questāanno. Il rendimento dei titoli statunitensi a 2 anni ĆØ balzato oltre il 4,60% ed ĆØ tornato ai livelli precedenti al suggerimento della Fed di dicembre, quando avevano rivelato un dot plot che prevedeva un taglio di 75 punti base questāanno. Il decennale americano ĆØ tornato al 4,30%. Ć improbabile che la Fed tagli i tassi a marzo. La probabilitĆ di un taglio dei tassi a maggio ĆØ scesa dal 56% a circa il 40% in una sola sessione. I mercati ora prevedono che il primo taglio della Fed avverrĆ a giugno, con una probabilitĆ del 75% circa. Ć una corsa davvero sfrenata quella che riiguarda le aspettative del mercato: abbiamo iniziato quest’anno fissando una probabilitĆ dell’80% per un taglio dei tassi a marzo, e siamo arrivati āāora con un 75% per un taglio dei tassi a giugno.
IL MERCATO AZIONARIO
Non cāĆØ da stupirsi dunque che il mercato azionario non festeggi. Ieri l’S&P500 ĆØ sceso dell’1,37% dopo aver toccato il massimo e il Nasdaq ĆØ crollato dell’1,58%. Le small cap, più sensibili ai costi di finanziamento, hanno perso quasi il 4%. Anche se alcuni insistono sul fatto che i dati potrebbero essere solo un inconveniente nel trend disinflazionistico degli Stati Uniti e non dovrebbero guidare un panic selling, le condizioni di mercato di ipercomprato derivanti dalle aspettative eccessive riguardanti un taglio dei tassi dovrebbero trovare un punto di equilibrio. Una fase di consolidamento sarebbe salutare per lāS&P500 e il Nasdaq per restituire alcuni degli ultimi guadagni. Altrimenti le valutazioni diventerebbero comunque eccessive e insostenibili. Per quanto riguarda i tagli dei tassi, nessuno può dirvi se giugno o luglio possa essere il momento migliore per la Fed per iniziare a tagliare. I dati decideranno quando sarĆ il momento. Eppure i dati più recenti mostrano una forza sorprendente dellāeconomia statunitense. La stima del PIL della Fed di Atlanta, ad esempio, prevede una crescita del 3,4% per il primo trimestre, ben lontana da un numero che spinga la Fed a iniziare a tagliare i tassi. Pertanto lā āinconvenienteā nel trend di disinflazione di ieri ĆØ più comprensibile data lāentitĆ dei consumi registrati dagli americani.
IL DOLLAR INDEX
Il Dollar Index ĆØ salito oltre il livello 100-DMA e ha testato il livello 105 sugli stance meno dovish della Fed. Lāoro ĆØ scivolato sotto i 2.000 dollari lāoncia sulla scia del rafforzamento del dollaro e dellāaumento dei rendimenti, che aumentano il costo opportunitĆ di detenere oro non fruttifero. L’EUR/USD ha testato al ribasso l’1,07, e l’USD/JPY ha registrato un rally oltre il livello di 150. Tutti gli occhi sono ora spostati verso i funzionari giapponesi che potrebbero ā in qualsiasi momento ā intervenire sui mercati forex per raffreddare la pressione di vendita sullo yen.
LA DISINFLAZIONE CONTINUA ALTROVEā¦
Per coloro che non ne hanno abbastanza delle notizie sullāinflazione, lāinflazione britannica non ĆØ aumentata come previsto a gennaio, nonostante i dati sullāoccupazione più forti del previsto pubblicati ieri. Il cable rimane sotto pressione a causa di un indice dei prezzi al consumo più debole del previsto e di un dollaro ampiamente più forte, ma la svendita di EURGBP ha il potenziale per estendersi verso il livello di 0,84 nella continuazione di un modello ribassista ABCD.
IN SVIZZERA
Infine, lāinflazione in Svizzera ha fatto invidia a ogni singolo banchiere centrale poichĆ© i prezzi al consumo in Svizzera sono aumentati solo dellā1,3% a gennaio su base annua, in calo rispetto allā1,7% registrato un mese prima. Il franco super forte ha aiutato gli svizzeri a tenere la testa fuori dallāacqua questo gennaio ā e persino a salire su uno yacht! Nota a margine, dovrei ammettere che gli economisti che hanno messo insieme questo numero hanno una strategia migliore per gestire i costi dellāassicurazione sanitaria (che sono aumentati in media del 10% questo gennaio) rispetto a me, oppure il peso dei costi assicurativi sul carrello non corrisponde alla realtĆ . Ma la buona notizia ĆØ che lāinflazione inferiore al target dovrebbe incoraggiare la Banca nazionale svizzera (BNS) a tagliare i tassi prima delle altre, ammorbidire il franco, rilanciare lāeconomia e le esportazioni svizzere e aiutare lāindice SMI a tornare nella metĆ superiore del suo indice. Di trading range dal 2022 ad oggi. Ma la cattiva notizia ĆØ che lāappetito per lo SMI subirĆ comunque un duro colpo per il sentiment generale degli investitori se le cose inizieranno a mettersi male altrove.