ECONOMIA – Economia: reazione impulsiva sulle valute, il dollaro è tornato prepotentemente.
di SAVERIO BERLINZANI – ACTIV TRADES
LE MACRO E LE VALUTE
Non facciamo in tempo a raccontare che il mercato potrebbe aver preso una direzione chiara e definita che, improvvisamente, un dato macro o una dichiarazione di un banchiere centrale o una notizia dal fronte geopolitico, ribaltano totalmente la price action, smentendo categoricamente quanto riportato. È accaduto quando i dati sull’inflazione americana, il vero market mover hanno sorpreso al rialzo con un CPI mensile, cioè inclusi alimentari ed energia, cresciuto dello 0.4%, oltre le attese di +0.3%. Su base annua l’inflazione generale è salita del 3.7%. Il dato core è cresciuto dello 0.3% su base mensile, come da attese, mentre il dato anno su anno, ha registrato un incremento del 4.1%, in linea con le previsioni. La reazione dei mercati è stata impulsiva con Wall Street mentre i rendimenti dei titoli del Tesoro americano sono saliti nuovamente. La reazione più impulsiva è stata sulle valute, con una decisa ripresa del dollaro.
LE VALUTE
Il dollaro è tornato prepotentemente a spingere, con il Dollar Index che ha recuperato. La ragione è ovviamente legata alle rinnovate aspettative di rialzo dei tassi nel mese di novembre da parte della Federal Reserve. Riteniamo che alla fine le dichiarazioni dei rappresentanti del board che abbiamo ascoltato nelle ultime settimane siano orientate ad una pausa e non crediamo che un dato leggermente superiore alle attese. La sensazione è che siamo vicini ad un pivot dei tassi e il rischio è quello di tirarla a lungo eccessivamente, con il rischio di piombare improvvisamente in una serie di dati macro in forte peggioramento. Un fatto però pare certo ovvero che i tassi rimarranno ai livelli attuali per lungo tempo, almeno fino a quando l’inflazione non si sarà quasi totalmente ridimensionata. Sul fronte dati iniziano ad uscire le trimestrali, con JP Morgan, Wells Fargo e Black Rock.