Europa: 8,1 miliardi di euro per microelettronica e nelle tecnologie della comunicazione

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BRUXELLES (BELGIO) – Europa: 8,1 miliardi di euro per microelettronica e le tecnologie della comunicazione.

L’EUROPA INVESTE IN MICROELETTRONICA NELLE TECNOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE

In base alle norme Unione Europea sugli aiuti di Stato, la Commissione ha approvato un importante progetto di comune interesse europeo a sostegno della ricerca e dell’innovazione e della prima diffusione industriale della microelettronica e delle tecnologie della comunicazione. Il progetto è stato concepito e notificato congiuntamente da quattordici Stati membri che forniranno fino a 8,1 miliardi di euro di finanziamenti pubblici. Ciò dovrebbe a sua volta mobilitare altri 13,7 miliardi di euro di investimenti privati. L’investimento riguarda progetti di ricerca e sviluppo sulla microelettronica e le tecnologie della comunicazione lungo tutta la catena del valore, dai materiali e dagli strumenti alla progettazione dei chip e ai processi di produzione. I progetti mirano ad accelerare la trasformazione verde e digitale. L’Europa vuole creare soluzioni innovative di microelettronica e comunicazione e sviluppare sistemi elettronici e metodi di produzione efficienti sotto il profilo energetico e a basso consumo di risorse.

I PRIMI RISULTATI NEL 2025

I primi nuovi prodotti potrebbero essere immessi sul mercato già nel 2025 e il completamento complessivo del progetto è previsto per il 2032, con scadenze variabili in funzione del progetto e delle imprese coinvolte. Si prevede la creazione di circa 8 700 posti di lavoro diretti e di molti altri posti di lavoro indiretti. La Commissione ha valutato il progetto proposto ai sensi delle norme in materia di aiuti di Stato dell’Unione Europea, più in particolare la comunicazione del 2021 sulla promozione di importanti progetti di comune interesse europeo. Laddove le iniziative private a sostegno di innovazioni pionieristiche non si concretizzano a causa dei grandi rischi che tali progetti comportano, le norme consentono agli Stati membri di colmare insieme le lacune per superare questi gravi fallimenti del mercato. Allo stesso tempo garantiscono che tutta l’economia dell’Unione Europea tragga vantaggio dagli investimenti sovvenzionati e limitano le potenziali distorsioni della concorrenza.