EUROPA – I governi dell’Unione Europea scelgono la via del compromesso al ribasso: con l’approvazione del testo proposto dalla presidenza polacca del Consiglio dell’Ue, la nuova direttiva sui tirocini garantirà maggiori tutele solo a una minoranza degli stagisti, lasciando fuori la maggior parte di coloro che partecipano a programmi formativi all’interno dell’istruzione o delle politiche attive del lavoro. A sostenere la proposta sono stati quasi tutti i Paesi membri, con le sole opposizioni di Spagna, Slovenia, Estonia e Germania. La Commissione europea ha espresso delusione, sottolineando che avrebbe auspicato una maggiore ambizione normativa. Il Parlamento europeo, che deve ancora esprimersi, ha già fatto sapere che non accetterà “compromessi al ribasso” e chiede garanzie concrete contro lo sfruttamento.
In Europa più tutele agli stagisti
La linea adottata dal Consiglio si fonda sulle specificità dei singoli sistemi nazionali e mira a offrire agli Stati membri la massima flessibilità possibile. Di fatto, la direttiva si applicherà soltanto ai tirocinanti formalmente inquadrati in un rapporto di lavoro e a coloro che svolgono tirocini “fittizi” – vale a dire impieghi mascherati da formazione – per contrastare le pratiche abusive. Tuttavia, senza l’obbligo di introdurre un contratto standard per gli stagisti né di adottare misure uniformi contro i tirocini irregolari, la lotta allo sfruttamento rischia di restare frammentaria e inefficace. Le norme saranno infatti basate sulle legislazioni o consuetudini nazionali, creando potenziali disparità tra giovani europei a seconda del Paese in cui si trovano a fare esperienza.