Europa: inflazione e tensioni geopolitiche tra gli scenari futuri degli investimenti

banca europa

BRUXELLES (BELGIO) – Europa: inflazione e tensioni geopolitiche tra gli scenari futuri degli investimenti.

INFLAZIONE, TENSIONI GEOPOLITICHE E SCENARI FUTURI IN EUROPA

di GIACOMO CALEF – NS PARTNERS

La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi d’interesse di 25 punti base, portando il tasso sulle Operazioni di rifinanziamento principale, le operazioni di rifinanziamento delle banche commerciali, al 4%. Questo è il sesto dei rialzi, iniziati quando il tasso era allo 0,50%. La politica monetaria restrittiva ha come obiettivo la discesa dell’inflazione, che minaccia la crescita economica riducendo il potere d’acquisto della popolazione. L’inflazione core dell’Eurozona, che esclude i prezzi volatili di beni alimentari ed energetici, era al 5,3%, rispetto al 5,6% di aprile. La crescita dei prezzi è diminuita più delle aspettative, ma rimane troppo elevata dato il target a medio termine del 2%, anche se la Banca di Bruxelles tollera un’inflazione moderatamente sopra a tale target nei periodi di transizione. L’Istituto ha anche ricordato che non ci sono ancora indicatori che dimostrino che l’inflazione core abbia raggiunto il picco.

IN EUROPA LA CONTRAZIONE DEL PIL

L’Eurozona è già entrata in recessione tecnica, una contrazione del PIL per due trimestri consecutivi, e la Banca Centrale Europea ha abbassato le previsioni di crescita allo 0,9% per il 2023, ma la banca centrale non fermerà i rialzi finché l’inflazione non sarà ridotta. Alcuni analisti pensano che gli Stati Uniti abbiano terminato il loro ciclo di rialzi, dati i rischi economici e finanziari. Ad ogni modo, la maggior parte degli investitori si aspetta che la Federal Reserve continui la sua politica monetaria restrittiva. I mercati non prevedono più che ci siano tagli ai tassi nel 2023. Cosa accadrà a lungo termine? Secondo Draghi, le tensioni geopolitiche e l’inflazione rimarranno elevate. La politica monetaria restrittiva ridurrà l’inflazione a breve termine, ma i prezzi non torneranno ai livelli del passato. Innanzitutto, il re-shoring, ovvero il trasferimento della produzione nei confini nazionali o in Paesi alleati, incrementerà i prezzi. Le aziende accetteranno costi più elevati per avere una maggiore affidabilità delle catene di fornitura.