Fondo Monetario: “Le banche centrali possono respingere le turbolenze finanziarie e continuare a combattere l’inflazione”

credit suisse

WASHINGTON (USA) – Fondo Monetario: “Le banche centrali possono respingere le turbolenze finanziarie e continuare a combattere l’inflazione“.

IL FONDO MONETARIO SULLE BANCHE CENTRALI

Gli eventi recenti hanno dimostrato che le banche centrali e i responsabili politici possono affrontare considerevoli stress finanziari senza compromettere la loro posizione di lotta all’inflazione. Le autorità di regolamentazione e le banche centrali sono state in grado di contenere il contagio dal crollo della Silicon Valley Bank e di altre banche regionali statunitensi, nonché del Credit Suisse in Svizzera, senza indietreggiare sul fronte dell’inflazione. Lo stesso vale per le azioni della Banca d’Inghilterra per fermare la svendita nei mercati obbligazionari che hanno seguito la proposta di taglio fiscale del governo britannico lo scorso settembre.

In tempi di forte stress finanziario e di alta inflazione, tuttavia, i compromessi politici sono più difficili. Durante la crisi finanziaria globale del 2008, le politiche per il perseguimento della stabilità finanziaria e dei prezzi sono state allineate. Con il vacillare dell’attività economica, la questione principale per la stabilità dei prezzi era come sostenere la domanda aggregata per evitare la deflazione e la recessione. Per quanto riguarda la stabilità finanziaria, la preoccupazione principale era quella di evitare maggiori difficoltà finanziarie. L’aggressivo allentamento della politica monetaria ha consentito il perseguimento simultaneo di entrambi gli obiettivi.

SULLE BANCHE

Spiegano dal FMI. “Con l’inflazione ora ostinatamente alta, i due obiettivi potrebbero scontrarsi. Le banche centrali hanno dovuto aumentare i tassi di interesse ufficiali in modo aggressivo per raffreddare l’attività e riportare l’inflazione all’obiettivo. Dopo un lungo periodo di inflazione e tassi di interesse bassi e stabili, molte istituzioni finanziarie erano diventate compiacenti riguardo ai disallineamenti di scadenza e liquidità. Il rapido aumento dei tassi di interesse ha messo sotto pressione i bilanci delle istituzioni finanziarie bancarie e non bancarie esposte attraverso il calo del valore delle loro attività a reddito fisso e l’aumento dei costi di finanziamento. Se non mitigati, questi potrebbero minacciare la stabilità finanziaria complessiva“.