USA – L’ascesa di figure non convenzionali nella politica americana sembra seguire un copione inedito, dove il confine tra il mondo degli affari e quello del governo si fa sempre più labile. Non si tratta solo di Elon Musk, il magnate della tecnologia che ha assunto un ruolo di primo piano come capo del Dipartimento per l’Efficienza del Governo. L’impronta di Donald Trump, infatti, si estende ben oltre, avendo egli stesso piazzato una schiera di persone facoltose in posizioni chiave del suo governo.Ā Questi individui, provenienti dalle vette del successo finanziario, sono stati investiti di compiti cruciali: combattere battaglie commerciali (come Howard Lutnick al Segretariato al Commercio) e persino guerre vere (affidate a Stephen Feinberg come Vice Segretario alla Difesa). Hanno ricevuto la responsabilitĆ di guidare piccole agenzie (Kelly Loeffler alla Small Business Administration) e di smantellare quelle più grandi (Linda McMahon al Segretariato all’Istruzione). E, seguendo una prassi consolidata, un paio di miliardari sono in attesa di ricoprire prestigiose ambasciate, una volta ottenuta la conferma del Senato, come Tilman Fertitta, designato per l’Italia, e Warren Stephens, proposto per il Regno Unito.
Le persone più ricche nellāamministrazione Trump
Oltre a questi nomi di spicco, esiste una nutrita “panchina dei miliardari” che, pur non ricoprendo incarichi ufficiali, vanta solidi legami con l’amministrazione Trump. Vecchi amici come Phil Ruffin e nuovi alleati come Joe Gebbia rappresentano un tessuto connettivo influente, pronto a offrire il proprio sostegno e la propria visione.Ā Questo fenomeno segna un cambiamento significativo nel panorama politico americano. L’esperienza nel mondo degli affari, la capacitĆ di accumulare ingenti fortune, sembrano essere diventati credenziali di peso, se non addirittura requisiti, per accedere a ruoli di potere e responsabilitĆ . La fiducia riposta in questi “outsider” della politica tradizionale solleva interrogativi sulle dinamiche di potere e sulle prioritĆ che guideranno il futuro del paese. L’efficienza gestionale e la mentalitĆ imprenditoriale saranno davvero la chiave per affrontare le sfide complesse del mondo contemporaneo? Solo il tempo potrĆ fornire risposte definitive.