GIAPPONE –Ā L’indice azionario giapponese Nikkei 225 ha toccato il suo massimo in 35 anni, grazie anche all’afflusso di investimenti esteri, con Warren Buffett e la sua Berkshire Hathaway in prima linea. Tuttavia, la svalutazione dello yen, sceso del 15%, ha smorzato l’entusiasmo, limitando l’incremento della ricchezza complessiva dei paperoni del Sol Levante a poco più del 4%, per un totale di 200 miliardi di dollari. L’ingresso massiccio di capitali stranieri, guidati da investitori del calibro di Warren Buffett, ha innegabilmente dato una spinta propulsiva al Nikkei. La fiducia dimostrata da figure di spicco come Buffett ha avuto un effetto domino, attirando ulteriori investimenti e alimentando un clima di ottimismo sui mercati.
Lo yen frena la corsa
Tuttavia, la gioia è stata in parte smorzata dalla rapida svalutazione dello yen. La moneta giapponese ha perso terreno rispetto alle principali valute mondiali, erodendo i guadagni ottenuti in borsa. Questo ha avuto un impatto diretto sui patrimoni dei più ricchi del paese, che, pur in crescita, avrebbero potuto registrare incrementi ben più consistenti. Nonostante le fluttuazioni valutarie, Tadashi Yanai e la sua famiglia, fondatori del colosso della moda e della vendita al dettaglio Fast Retailing (Uniqlo), mantengono saldamente la vetta della classifica con un patrimonio di 38 miliardi di dollari. La loro capacità di adattamento e la visione a lungo termine hanno permesso loro di navigare con successo le turbolenze del mercato. Il Giappone rimane un mercato attraente per gli investitori, grazie alla sua economia solida e alla presenza di aziende leader a livello globale. Tuttavia, la volatilità valutaria rappresenta un fattore di rischio da tenere in considerazione.














