ECONOMIA – Le tensioni geopolitiche e le incertezze globali stanno gettando un’ombra sulle prospettive economiche dell’Eurozona. Le nuove previsioni economiche di primavera della Commissione Europea, basate sull’assunto di tariffe al 10% su tutto l’export UE imposte da un eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, delineano uno scenario di crescita rallentata per il 2025. La Commissione ha tagliato le stime di crescita per l’area euro, prevedendo ora un’espansione dello 0,9% nel 2025 (rispetto all’1,3% delle previsioni di novembre) e dell’1,4% nel 2026 (anzichĆ© 1,6%). Analoghe revisioni al ribasso interessano il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’intera Unione Europea, che si prevede crescerĆ dell’1,1% nel 2025 (contro l’1,5% precedente) e dell’1,5% nel 2026 (anzichĆ© 1,8%). Questo si traduce in un taglio della crescita di 0,4 punti percentuali per il prossimo anno e di 0,3 punti percentuali per quello successivo.
I dazi di Trump
Oltre ai potenziali dazi statunitensi, il conflitto russo-ucraino che persiste e le crescenti tensioni in Medio Oriente contribuiscono a creare un clima di dubbi, incertezze e rischi al ribasso per l’economia europea. La situazione appare particolarmente complessa per la Germania, che si trova in una fase di stagnazione. Le previsioni evidenziano anche l’impossibilitĆ di calcolare con precisione le future spese per la difesa, un’ulteriore variabile che aggiunge incertezza al quadro economico. Tuttavia, le attese per l’inflazione sono in calo, un dato che potrebbe offrire un leggero sollievo ai consumatori e alle imprese.