RUSSIA – La guerra in Ucraina ha innescato una guerra finanziaria senza precedenti, con un gigantesco ammontare di capitali bloccati su entrambi i fronti. L’Occidente detiene circa 300-350 miliardi di riserve della Banca Centrale Russa (BCR) congelate, con la maggioranza (210 miliardi) immobilizzata in Europa, principalmente attraverso il depositario Euroclear in Belgio. Questi asset, che includono anche titoli di Stato, rappresentano una leva economica cruciale. La loro potenziale confisca e utilizzo per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina ĆØ un argomento caldo nei negoziati di pace, ma si scontra con la ferma opposizione di Mosca, che minaccia gravi ritorsioni legali e finanziarie.
Gli asset congelati della Russia
Dall’altra parte della barricata, la Russia ha bloccato almeno 285 miliardi di asset di proprietĆ occidentale, costituiti principalmente da partecipazioni e proprietĆ di aziende straniere operative sul suo territorio. Questa situazione di reciproco congelamento crea una pericolosa spirale di incertezza. Il valore economico della Russia, nonostante le sanzioni e il crollo iniziale del mercato azionario (indice MOEX a -45%), si mantiene significativo, con una spesa per la Difesa in crescita (prevista al 6% del PIL nel 2025). L’enorme massa di asset bloccati definisce un nodo centrale: sono la moneta di scambio strategica per i futuri accordi, e la loro gestione ĆØ fondamentale per il bilanciamento geopolitico e il sostegno alla ripresa ucraina.














