Impressionismo: la Francia si prepara a celebrare una delle mostre più importanti della storia dell’arte

PARIGI – Impressionismo: la Francia si prepara a celebrare una delle mostre più importanti della storia dell’arte.

I 150 ANNI DELL’IMPRESSIONISMO

Nel 1867 Frédéric Bazille scrive ai suoi genitori che lui e un gruppo di altri pittori non erano riusciti a realizzare il loro sogno di lanciare una mostra d’arte indipendente. Semplicemente non riuscivano a raccogliere i fondi. «Dovremo rientrare in seno all’amministrazione di cui non abbiamo succhiato il latte», disse mestamente, riferendosi all’onnipotente Accademia delle Belle Arti. A Bazille e ai suoi giovani amici tra cui Claude Monet, Auguste Renoir e Camille Pissarro non piaceva il fatto che, per avere successo come artista nella Francia della metà del XIX secolo, si dovesse esporre le proprie opere alla mostra ufficiale gestita dall’Académie. Ha definito la situazione “ridicola”, sulla base del fatto che la giuria del Salon era soffocante e preferiva costantemente l’arte accademica rispetto a qualsiasi cosa innovativa.

DAL FOTOGRAFO NADAR

Tragicamente Bazille morì sul campo di battaglia tre anni dopo, poco dopo essersi arruolato in un reggimento di fanteria leggera all’inizio della guerra franco-prussiana. Aveva 28 anni. La guerra si concluse con un’ignominiosa sconfitta per i francesi, culminata con una marcia vittoriosa per le strade di Parigi da parte delle forze nemiche e un pagamento di indennità di cinque miliardi di franchi dovuti ai tedeschi entro cinque anni. Sorprendentemente, nonostante tale contesto, Monet, Pissarro e Renoir contribuirono presto a lanciare la mostra indipendente che loro e Bazille avevano tanto desiderato. Fu inaugurata il 15 aprile 1874 a Parigi, nell’ex studio del fotografo Nadar, al 35 Boulevard des Capucines. La mostra, forse la più importante nella storia dell’arte, presentava il lavoro di 30 artisti che andavano sotto il nome collettivo di Société Anonyme des artistes peintres, sculptures, graveurs, ecc .