MERCATI – Inizio settimana: l’andamento dei mercati finanziari.
MERCATI: I PREZZI DEL PETROLIO
I prezzi del petrolio Brent sono saliti di oltre il 3% nell’ultima settimana, in seguito alla reazione dei mercati all’attacco delle forze britanniche e americane contro obiettivi Houthi nello Yemen. L’attacco è stato sferrato in risposta agli attacchi dei militanti alle navi da trasporto che attraversano lo Stretto di Hormuz nel Mar Rosso, che sostengono essere una forma legittima per fare pressione su Israele affinché interrompa le operazioni a Gaza. L’attacco rappresenta un’ulteriore escalation delle tensioni che si sono accese in Medio Oriente dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre e i mercati stanno reagendo con apprensione. La rotta del Mar Rosso, che conduce al Canale di Suez, è attraversata dalle principali rotte di navigazione tra l’Asia e l’Occidente ed è la principale via di esportazione del petrolio del Golfo. Con uno dei canali di approvvigionamento petrolifero più critici per l’Occidente in pericolo, non sorprende l’aumento dei prezzi del greggio in una dinamica che potrebbe creare un ulteriore rialzo del prezzo del barile se le tensioni in Medio Oriente dovessero continuare ad aumentare.
L’AZIONARIO EUROPEO
Le azioni europee sono salite leggermente venerdì, sostenute da dati macro positivi, nonostante le persistenti incertezze globali. Lo STOXX-50 è ancora all’interno del suo ampio trading range di 80 punti, compreso tra 4.420,0 punti e 4.500,0 punti. Potrebbe registrare un terzo impatto sul limite superiore grazie all’azione rialzista di oggi, dopo i dati macro rassicuranti provenienti dalla Cina nella notte e dalla Francia questa mattina. Tuttavia, i dati sull’inflazione statunitense hanno purtroppo confermato alcuni dubbi sulla capacità della Federal Reserve di procedere con un rapido cambio di tendenza, poiché la pressione esercitata dall’aumento dei prezzi suggerisce che Jerome Powell e il suo team hanno ancora del lavoro da fare. Questa non è una buona notizia per i trader azionari, in quanto la prospettiva di un persistente atteggiamento da falco potrebbe intaccare significativamente il rally iniziato nel quarto trimestre del 2023, mandando i benchmark molto più in basso nel breve e medio termine. Altrove, le crescenti tensioni in Medio Oriente dopo le misure di ritorsione adottate dagli Stati Uniti nello Yemen hanno contribuito all’azione rialzista odierna dei titoli energetici, che hanno registrato una delle migliori performance finora. Anche se i dati sull’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, attesi per oggi, porteranno probabilmente una maggiore volatilità, l’attenzione degli investitori si concentrerà sull’avvio della stagione degli utili, nel tentativo di capire in che modo l’attuale contesto di tassi più elevati influirà sugli utili societari.