MERCATI – La guerra fa male, ma non al portafoglio israeliano. Nel pieno del conflitto con Hamas, la Borsa di Tel Aviv (TASE) ha raggiunto massimi storici, crescendo di oltre il 200% dai minimi dellāottobre 2023. A trainare il rally sono stati gli investimenti esteri, pari a 2,7 miliardi di dollari nel 2025, e la forza del settore tecnologico, che rappresenta il 20% del PIL e oltre metĆ delle esportazioni. Gli analisti attribuiscono la fiducia degli investitori alla deterrenza militare israeliana, al rafforzamento dello shekel (+7% sul dollaro) e alle prospettive di inflazione in calo. Nonostante le tensioni geopolitiche e la crisi umanitaria costante che affligge la regione, il mercato azionario israeliano si conferma tra i più resilienti del Medio Oriente.