EUROPA – A Bruxelles, il dibattito sul ruolo delle Organizzazioni Non Governative (ONG) all’interno delle istituzioni europee è tutt’altro che sopito. Nonostante le rassicurazioni del commissario per il Bilancio, Piotr Serafin, che ha ribadito l’impegno della Commissione a sostenere la società civile, inclusi i finanziamenti alle ONG, permangono interrogativi e critiche sulla loro influenza e trasparenza. La recente relazione della Corte dei conti europea ha sollevato dubbi sulla gestione dei fondi comunitari destinati alle ONG, evidenziando carenze nella trasparenza e nel controllo. In particolare, la Corte ha sottolineato la necessità di una maggiore chiarezza su come vengono utilizzati i finanziamenti e sulla verifica del rispetto dei valori dell’UE da parte dei beneficiari.
Da Bruxelles però nessun assegno in bianco
Le preoccupazioni della Corte dei conti si inseriscono in un contesto politico in cui alcune forze, soprattutto all’interno del Parlamento europeo, hanno espresso critiche nei confronti delle ONG, accusandole di svolgere attività di lobbying politico travestite da azione civica. Queste critiche hanno portato a richieste di maggiore trasparenza e controllo sui finanziamenti europei alle ONG. Tuttavia, la Commissione europea ha ribadito che le ONG rappresentano una componente essenziale delle democrazie dell’UE e svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere i valori fondamentali dell’Unione. Il commissario Serafin ha annunciato che nel 2025 verrà presentata una strategia per la società civile, che includerà azioni volte a promuovere il coinvolgimento delle ONG. Nonostante l’impegno della Commissione a sostenere le ONG, è chiaro che Bruxelles non intende concedere un “assegno in bianco”. L’esecutivo comunitario ha chiarito che non è opportuno stipulare accordi che prevedano che le ONG esercitino pressioni sulle istituzioni europee per ottenere specifici contenuti politici.